DI MARIO PIAZZA
Non si può piacere a tutti
A meno che non si abbiano le sembianze e l’attività cerebrale di un tostapane qualcuno a cui stiamo sulle balle ci sarà sempre.
Più la funzione nella società è elevata e più ciò che si dice e si fa si riverbera sugli altri trasformando una normale antipatia prima in avversione, poi in aperta ostilità e infine in odio, a volte talmente profondo da spingere qualcuno ad auspicare la morte.
Non c’è nulla di male. Ci sono stati molti personaggi del mio tempo la cui scomparsa mi ha fatto pensare a quanto il mondo fosse migliore senza di loro ma non mi sono mai sognato di fare festa, la mia indifferenza alla loro fine è sempre stata più che sufficiente.
La scomparsa di papa Francesco mi ha causato un profondo dispiacere e la sua voce e il suo faccione mi mancheranno, ma capisco benissimo che a molti possa non importare nulla. Provo invece un profondo disprezzo per chi, e sono tantissimi, sta mostrando alle telecamere e ai microfoni un falso cordoglio e un ancor più falso rispetto che mai hanno lasciato intravvedere quando Bergoglio era in vita.
Pagliacci senza vergogna, ma i leader ebraici in Israele e in Italia sono scesi più in basso. Nessuno ha chiesto loro di mostrarsi addolorati ma a loro non è bastato, hanno voluto trasformare la loro legittima indifferenza in un pubblico insulto alla memoria di chi ha avuto l’imperdonabile colpa di disapprovare un genocidio.
Gente così mette in ombra persino quel piccolo esercito di troll che sui social sta divertendosi a elucubrare teorie demenziali per gettare fango sul miglior papa mai apparso in San Pietro.
Da ateo non credo nell’aldilà ma se Francesco potesse vedere questa marmaglia mi piace pensare che reagirebbe così, come nella foto.
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Mario Piazza