Sepolcri imbiancati

DI BARBARA SCARAMUCCI

REDAZIONE

 

Dalla redazione di ARTICOLO VENTUNO –

Questa mattina il quotidiano più vicino all’estrema destra di questo povero paese ha titolato sulla morte di papa Francesco: “Un papa tra luci e ombre rosse”. E’ il pensiero di questo governo, della presidente del consiglio, dei partiti di maggioranza. E di giornalisti che hanno abdicato al proprio ruolo infangando la nostra professione.
Dunque, fino ad oggi lo hanno insultato. E deriso. Da anni.
Salvini andava in giro con una maglietta che diceva “Il mio Papa è Benedetto”, perché Francesco “invitava gli imam in Chiesa”. Ma ostentava un rosario in mano durante i comizi.
Meloni lo ignorava, mentre firmava accordi per deportare esseri umani in Albania. Cioè l’esatto contrario di quello che Bergoglio predicava. Non prima di aver ricordato che per lei lo slogan rimaneva “Dio, patria e famiglia”.

Ma da ieri solo dichiarazioni di rimpianto, parole addomesticate, false preghiere, faccette. Loro, ossessionati da quelle “ombre rosse”. Loro, che hanno sempre considerato papa Francesco un vero ostacolo, anzi, diciamolo con il termine giusto, un nemico. Loro che usano il falso cattolicesimo come strumento di consenso, e di potere.
Loro, che siederanno in piazza San Pietro sabato con il viso contrito, accanto a nemici della democrazia e della pace come Trump, che disprezzava Bergoglio per le sue battaglie contro le disuguaglianze, dava l’ok a lanciare bombe su Gaza e insultava chiunque non fosse bianco e americano.
Cristo quelli come voi li definì “sepolcri imbiancati”, quando, come scrive Matteo nel suo Vangelo, lanciò l’invettiva contro gli scribi e i farisei, accusati di essere ipocriti come le tombe imbiancate che fuori sono belle ma all’interno sono piene di ossa e liquami.

E’ una vergogna e un affronto inaccettabile verso questo Papa che è già nella storia e che voi, ora che non può più parlare, cercate di usare come simbolo vuoto, da manipolare a vostro uso e consumo.
Una miseria morale, un insulto alla verità, uno schiaffo a credenti e non credenti che hanno trovato nel pontificato di Francesco il rifugio della speranza.
Ma noi non dimentichiamo. Nella doppia sofferenza di queste ore, continuiamo ad alzare la voce, a contrastare questa ipocrisia, a portare avanti un’opera di verità, oppressi da un potere che fa della mistificazione e della falsità il suo obiettivo, sia essa la verità sul 25 aprile o sul pontificato di Francesco.

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Barbara Scaramucci dalla redazione di

23 Aprile 2025