Antisionismo condannato, anticattolicesimo ignorato

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Dov’era chi oggi ipocritamente lo piange? 

Dov’erano gli oggi sostenitori commossi di papa Francesco quando politici e giornalisti scandalizzati lo colpivano senza ritegno con gli strali del verminoso bellicismo atlantista. Non c’era nessuno a sostenere il capo della Chiesa perché per combinazione quelli che ieri inveivano velatamente o più marcatamente contro il pontefice sono gli stessi ipocriti che lo piangono oggi.
Quando il papa controcorrente parlò di Nato che abbaiava alle porte della Russia nessuna Meloni o suo maggiordomo smemorato accorsero in sua difesa perché va bene gridare di essere donna, madre, cristiana e non so cos’altro purché poi agli slogan non debbano seguire fatti concreti. Meglio farsi apprezzare da babbuini stragisti più che dal pontefice con cui da morto si vantano facilmente “rapporti d’amicizia particolari”. Ma anche io ero amico di Bergoglio sapevatelo.
Giorgia Meloni con occhi lacustri ha affermato che “Tutto il mondo ricorderà Francesco per essere il Papa della gente, il papa degli ultimi”. Precisamente gli ultimi che il governo ignora regolarmente e con orgoglio aggiungerei.

Il Papa si dimostrò di tutti, anche di quelli che oggi fingono dolore

Il Papa, bontà sua, disattese l’imprescindibile protocollo propagandistico occidentale e rifiutò il dogma “First Ukrain” perché era anche Papa dei russi mostrificati su tutte le ruote dello stivale . Nonostante le divergenze religiose Francesco era Santo Padre di tutti gli Ebrei che l’avessero ascoltato compresi coloro che ascoltano solo il Dio di Israele e attendono l’avvento del loro messia. Francesco era anche papa dei palestinesi su cui si spendono rare parole ai saldi e ben attenti a non farsi sentire dai vertici dello Stato di Israele nonostante comportamenti offensivi della dignità di milioni di cattolici.

Le tante contraddizioni italiane

L’Italia però è un paese talmente contraddittorio da terrorizzare lo schizofrenico più grave: Muore Papa Francesco, quello degli ultimi, il progressista che comunque lo era a volte si e a volte no. Se è vero che disse “chi sono per giudicare un omosessuale” ha sempre sostenuto che le unioni omosessuali non si possono benedire, quindi il giudizio sugli omosessuali è bello che formulato..Ma questo non ha spostato di un millimetro il rispetto che provavo per l’unico Papa che mi piaceva ascoltare. L’Italia non è pronta per benedizioni fuori standard.
Ciò detto guai sostenere che Netanyahu sia un mostro sanguinario circondato da ideologici del suprematismo ultrasionista capaci di pronunciare orribilità da lager: “I bambini palestinesi se la cercano, i coloni dovrebbero spazzare via i villaggi Palestinesi, i Palestinesi non esistono, la Palestina è nostra per diritto, solo gli Ebrei hanno diritto all’autodeterminazione…e tanto altro di cui stupirsi”. A fronte di questo vomitevole ricamo verbale condito con negazionismo di responsabilità politiche e sangue rappreso di decine di migliaia di morti ammazzati in tenera età perché la prevenzione colpisce alla cieca, la preoccupazione principale italiana è l’antisemitismo nei centri sociali di Sx…, OF COURSE.
Se non è psicopatologia questa: mentre i vertici delle comunità Ebraiche nazionali, sono impegnati nel distribuire la targa dell’antisemita urbi et orbi, e la Meloni magnifica i bei rapporti con Netanyahu, il ministero degli Esteri israeliano ha deciso, senza spiegare le ragioni, di rimuovere i post di condoglianze su Papa Francesco, per cui la Meloni ha stabilito 5 giorni di lutto nazionale…E dalla terra santa giunge il venticello: “Non ce ne frega nulla del vostro Papa perché ha osato sostenere che falciamo bambini coi mitra ed è per certo calunnia”. Il provvedimento, esteso alle ambasciate israeliane nel mondo, ha scatenato la reazione diplomatica a cascata tra gli ambasciatori, in particolare nei paesi cattolici eccetto il nostro. A Meloni è bastato che Netanyahu a suo tempo si sia dichiarato addolorato per la morte di Silvio Berlusconi, dopodiché ciao Francé.
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Gioacchino Musumeci