Il “diritto di esistere e di difendersi”

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Il “diritto di esistere e di difendersi”

Una ex scuola trasformata in rifugio per sfollati. Era necessario bombardarla, secondo la perversa logica di chi ha il diritto di esistere e di difendersi. E così il rifugio è saltato portandosi con sé le vite di donne e bambini. Anche neonati. Perché, lo sanno tutti, i neonati sono i terroristi peggiori e bisogna toglierli di mezzo. Per esercitare il diritto di esistere e di difendersi.

Così ragiona “l’unica democrazia del Medio Oriente”.

E Casini, quello che era un convinto fiancheggiatore della destra e di Berlusconi, approdato poi a “sinistra”, lo stesso che apparve in TV affranto e disgustato dalla visione di una bara di un piccolo ostaggio restituito, per i neonati morti ieri, senza neppure il conforto di una bara, ma semplicemente evaporati da una bomba, non trova il tempo per dire una parola. È in ottima e abbondante compagnia Casini. Lo accompagnano buona parte dei pennivendoli italiani, la totalità dei Tg, Meloni, Salvini e Tajani, l’intero governo italiano.

I bambini disuguali

Per “loro” i bambini non sono tutti uguali e non meritano lo stesso cordoglio. Il loro massacro non è sempre degno di indignazione. Per “loro” i bambini non sono tutti degni di pietà o di aspettative di vita, no. Dipende da dove e da chi nascono. Le unidirezionali indignazioni esposte nei talk show, sono mosse da un insano manicheismo, quello che pone sul lato dei buoni chi piace a loro e sull’altro lato tutto il resto.
Muoiono bambini, si sterminano popoli, si commettono crimini contro l’umanità nell’indifferenza generale.

I genocidi sono autorizzati, armati, ignorati

Mentre si condanna, invece, quello che a “loro” non conviene. “Loro”, sempre loro. Silenzio da una parte, le stesse condanne, le stesse opportune indignazioni dall’altra. Con le solite litanie, scritte e parlate. E poi, la mia, la nostra impotenza e la necessità del vomito. Quello che sgorga automaticamente quando li vediamo o li leggiamo. “Loro”
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Giancarlo Selmi