La marcia su Roma per i funerali del Papa

DI GIUSEPPE GIULIETTI

REDAZIONE

 

Da ARTICOLO VENTUNO –

Il primo presidente arrivato a Roma, per partecipare ai funerali di Francesco, è stato Viktor Orban, immediatamente ricevuto dalla presidente Meloni.
Si tratta di quello stesso Orban che, in tempi non lontani, accusava anche Francesco di essere uno degli affiliati del finanziere “ebreo” Soros, accusato dai sovranisti  di tutto il mondo di essere l’ideatore e il finanziatore di un malefico piano di sostituzione etnica, intesa a favorire l’arrivo dei barbari e a spiantare la supremazia dei bianchi.
Persino la tempistica, dunque, conferma la scelta dell’internazionale nera di fingere cordoglio per la morte di Francesco, di svuotare di senso il suo pontificato, di cancellare le sue parole e le sue azioni, ma di tentare di interferire con le scelte che i cardinali dovrebbero compiere nei prossimi giorni : non solo la elezione del nuovo Pontefice, ma anche modi e forme del cammino futuro.
Continuità o rottura?
Nonostante le apparenze lo scontro vero non sarà sul sacerdozio delle donne, sul diaconato femminile, sui sacramenti ai divorziati, sui diritti civili, ma investirà il tema delle guerre, del riarmo, dello sfruttamento, della difesa dell’ambiente, del rapporto con il sovranismo dominante, del dialogo interreligioso, chiesa dell’Occidente o Chiesa universale? Chiesa bianca o Chiesa dai mille colori? Chiesa fortezza o chiesa ospedale da campo?
Quello che i sovranisti, e le loro proiezioni interne alle Chiese nazionali e nazionaliste, non hanno mai sopportato è la proposta, più volte ripetuta da Francesco, di promuovere una grande alleanza tra i costruttori dei ponti della speranza, della accoglienza, della inclusione, capace di fronteggiare i muri dell’odio, del razzismo, dell’esclusione sociale e civile.
Una proposta, la sua, lontana da ogni schema politico o ideologico, autenticamente pluralista, capace di unire diversità e differenze, di promuovere la paura e di diffondere la speranza.
Questa proposta è stata la vera “bestia nera” per ogni sovranismo, per ogni integralismo, di qualsiasi natura e colore.
Molti di quelli che hanno finto, fingono e fingeranno di rendere omaggio a Francesco cercheranno  in ogni modo di far saltare i ponti, di colpire al cuore un progetto che ha dimostrato di mettere in crisi il sovranismo dominante.
Guai a cadere nella trappola di chi vorrebbe contrapporre un Francesco sociale di sinistra, a un Francesco dei diritti civili, di destra, schemi falsi e incapaci di cogliere la complessità del suo pensiero e della sua azione.
Prima di morire Francesco, per l’ennesima volta, ha lasciato il suo testamento ripetendo il No al massacro di Gaza, la vicinanza alle vittime, la liberazione degli ostaggi israeliani, il rifiuto del riarmo, la vicinanza agli sfruttati, ai poveri, ai migranti, la necessità di contrastare i muri dell’odio, del razzismo, delle guerre.
Chi seguirà queste indicazioni avrà raccolto la sua eredità, chi, dopo aver finto commozione ,proseguirà per la strada opposta, si svelerà come impostore, moderna incarnazione del “sepolcro imbiancato”.
Tra qualche ora, al massimo qualche giorno, gli impostori saranno costretti a calare la maschera.
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Articolo di Giuseppe Giulietti, Coordinatore nazionale di
26 Aprile 2025