Che sia 25 aprile tutto l’anno

DA REDAZIONE

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Antonio Cipriani da REMOCONTRO –

I tempi ce lo spiegano bene bene. Quando le guardie vanno a intimidire una fornaia democratica perché il giorno della Liberazione espone uno striscione che parla di antifascismo, la questione è grave. Quando le persone pensano che sia meglio non esporsi, non si sa mai con questi soggetti al governo, la questione è gravissima. Perché l’indifferenza, per convenienza o cecità, è la base culturale che produce questo sistema bislacco di fascisteria mugugnata che da decenni pervade il nostro sistema e oggi viene applicata con ottusità e rigore contro i cittadini democratici.

Non è mai troppo tardi per sollevare la testa, per comprendere la situazione.

“Qualche segno di speranza appare. La valanga antifascista in occasione dell’ottantesimo della Liberazione fa pensare che qualcosa sta cambiando. Che la consapevolezza su quanto rischi la nostra democrazia sta prendendo spazio, soprattutto tra i giovani, capaci di nuove e geniali forme di lotta.”

D’altra parte è chiaro: non esistono diritti che si conquistano una volta per tutti. La libertà è un esercizio costante, non è un format scontato. La libertà che i nostri padri hanno conquistato con il sangue va difesa ogni giorno, deve essere uguale per tutti, va considerata come bene comune primario.

Quindi, dopo aver celebrato, sobriamente o meno, la Liberazione dal nazifascismo del 25 aprile del 1945, continuiamo a battagliare per tenere alta la bandiera della nostra libertà, per difendere gli spazi della nostra democrazia dall’assalto costante di chi vuole restringerli, cancellando diritti civili e sociali, principi di solidarietà e uguaglianza. Facciamo rumore, quindi, se ci obbligano a tacere. Facciamo silenzio quando il rumore assordante della società scintillante e truce impedisce di pensare fuori dagli schemi.

“E diamo valore e voce all’attivismo che non si spegne, spegnendo invece il format belluino, securitario, utile a creare imbecille indifferenza, egoismo sociale e ignoranza arrogante, insignificante. Agiamo con coerenza antifascista nel quotidiano, perché sia 25 aprile tutto l’anno.”

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Articolo di Antonio Cipriani dalla redazione di

27 Aprile 2025