A proposito di “sobrietà”

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

A proposito di “sobrietà”

A proposito di “sobrietà”, di cui sento parlare anche oggi a distanza di qualche giorno, m’è tornato in mente questo frangente in cui il Governo – di cui sia Giorgia Meloni sia Musumeci facevano orgogliosamente parte – diede a tutto il mondo un fulgido esempio di suddetta sobrietà.

Quando arrivò a Roma Gheddafi

Quando fecero venire Gheddafi a Roma, che scese dell’aereo con un ritratto appeso sul petto, scortato da dalle “amazzoni” che sembravano uscite fuori da un film di Vitali e Banfi e con al seguito trenta cavalli purosangue, e gli fecero piantare una tenda beduina a Villa Pamphilj, consentendo inoltre l’arrivo in pullman di 500 ragazze immagine “tra i 18 e i 35 anni e alte almeno 1.70”, che poi vennero pagate 50 euro a testa e un “regalino a piacere del colonnello”.

Un grande esempio di sobrietà

Esempio degno del regno di Eliogabalo, noto per essere stato più osceno, dissoluto e scandaloso imperatore romano.
Però, mi raccomando: sobrietà. Detto dal Governo guidato da una “donna, madre e cristiana”, naturalmente presente in quell’occasione.
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Leonardo Cecchi