DI ANGELA AMENDOLA
Molti pensano che io sia amante di film o libri piuttosto leggeri, ecco, sbagliano ma solo in parte, perché è vero che io amo i film e i libri del “period drama”, cioè in costume e non della nostra epoca che narrano di amori e passioni. E così, che in una mia maratona serale su RAI play, ho trovato e visto per caso il film La ragazza dei tulipani.
La storia datata 1636, inizia ad Amsterdam, una città piena di pescatori e commercianti provenienti a quel tempo, da ogni parte del mondo. La vita che si viveva non è paragonabile con quella della città attuale, in quanto la divisione per classi sociali, era davvero definitiva. Era solo un sogno, per tutti, dopo esser nati poveri, ritrovarsi un giorno, molto ricchi e benestanti. Era possibile solo se si contraevano matrimoni facoltosi.
La protagonista del libro e del film, è Sophia, una ragazzina di pochi anni affidata dall’istituto si suore per trovatelle dove ha vissuto, al ricco Cornelis Sandvoort, che è molto ricco e tanti averi. L’uomo non è giovane, ma ha ancora un obbiettivo da perseguire, mettere al mondo un erede, un maschio. Sogno che rincorrerà subito, sin dalla prima notte di nozze, e poi in ogni giorno di ogni settimana. Tanto impegno per nulla, visto che Sophie non riusciva a dargli l’amato erede.
La coppia chiede un ritratto ad uno degli artisti più promettenti del momento, Jan van Loos, giovane, bello e capace pittore chiamato per dipingere un ritratto degli sposi accanto ai migliori tulipani che il mercato possa offrire. Erano questi meravigliosi fiori che generavano un traffico commerciale molto importante, vista la rarità e il valore di alcune varianti.
Così pennellata dopo pennellata, la giovane Sophia, trova nel giovane Jan una sorta di via di fuga mentale, la chiave per uscire da una prigione che in realtà non aveva mai chiesto e mai cercato. Ispirato al romanzo “Tulip Fever” di Deborah Moggach, La Ragazza dei Tulipani non è altro se non uno sceneggiato in costume vecchio stampo.
Emozioni dirette soprattutto agli appassionati delle opere sentimentali, che fanno dell’amore sognante, della fuga, del tradimento passionale la loro dimora prediletta.
Insieme a Sophia ho provato paura, angoscia e sorpresa nel momento in cui è stata costretta a diventare sposa di un uomo molto più anziano di lei. Ma ho quasi sentito il suo profondo ardore e le farfalle nello stomaco quando ogni suo sguardo viene ricambiato dal pittore.
La trama si avvicina molto ai libri Harmony, assistiamo così a brucianti bugie, sotterfugi e inganni, a pericolose fughe d’amore e disperate manovre finanziarie.
Al centro di tutto ci sono ovviamente i tre protagonisti nominati sopra, i due sposi e il giovane pittore.
La Ragazza dei Tulipani è il racconto di una passione proibita come se ne incontrano diversi in giro. Tradimenti, inganni, qualche mistero e svariati tulipani a fare da fil rouge alla narrazione, e non sempre in modo ornamentale. Consigliato a chi ama i drammi sentimentali in costume e i finali agrodolci.