SONO FORTUNATA PERCHE’ SONO NATA IN ITALIA E NON IN PAKISTAN

MARUSKA ALBERTAZZI

In Pakistan, l’omosessualità è reato.
Lo scorso anno, la corte suprema Pakistana ha convalidato il matrimonio di una ragazzina di 14 anni col suo rapitore.
La costituzione del Pakistan riconosce l’uguaglianza tra uomini e donne; l’articolo 25 al paragrafo 2 afferma che non esiste discriminazione sulla base del sesso, MA riconosce anche la validità della legislazione religiosa della Sharia (capitolo 3 – Federal Shariat Court).

Nel 2020 una ragazzina pakistana, Farah, è stata portata in Pakistan per abortire, dopo essere rimasta incinta dello zio che la violentava ripetutamente. È morta a causa delle complicanze dell’intervento.

In Pakistan, il 3% delle bambine è data in moglie dai genitori prima dei 15 anni.

Ora, è certo che i comportamenti sono responsabilità individuale e non tutti i pakistani ammazzano le loro figlie se non sposano chi dicono loro o le costringono a sposarsi da bambine o le ripudiano se lesbiche ma paragoni con i nostri femminicidi sono sbagliati proprio su base ontologica.

Noi abbiamo leggi che puniscono questi comportamenti e/o una società civile che li condanna aspramente.

Loro, no.

Trovo aberranti le strumentalizzazioni di una destra che osteggia il DDL Zan e poi condanna la cultura pakistana. Ma trovo altrettanto aberrante una sinistra che si nasconde dietro il dito del “succede anche da noi”. No, non succede anche da noi e, se succedesse, quei genitori finirebbero in galera e si butterebbe la chiave.

Io sono fortunata perché sono nata in Italia e non in Pakistan.

Fortunata.

E lo siete anche voi.

Abbiate il coraggio di ammetterlo, cazzo.