DI LIDANO GRASSUCCI
E il mondo va, corre per conto suo. Non siamo tutti morti per il Covid, non siamo tutti in galera per malefatte che qualcuno vede ovunque e non siamo cittadini liberi, ma maramaldi in attesa di giudizio.
Il mondo va, fa il suo corso, nonostante noi. Nonostante chiacchiere devastanti di quelli che “si poteva prevedere”, “non si è fatto quel che andava fatto” e la sentenza arriva mentre loro non hanno fatto, non faranno, e non fanno niente.
Il mondo va avanti nonostante quelli che hanno la soluzione e si deludono del mondo ma non di loro stessi.
Quelli che si indignano, che sanno e gli altri, tutti gli altri, ignorano nella evidente evidenza di non capirci niente.
La scienza diventa una opinione, conoscere un grave difetto.
Ho visto ignoranti saccenti spiegare in televisione di vaccini che hanno avuto “troppa fretta”, di guerre contro “complotti internazionali” e una giovane infermiera stanca dalla mattina fare vaccini fino all’ultimo minuto del suo turno, magari con un contratto che domani scadrà invece dei tanti che la vita non è finita anche grazie a lei.
Ma che fa, che conta: lei non parla lei fa. Ragazzi che vogliono fare i ragazzi e guardano i vecchi egoisti della loro gioventù ormai andata via che vorrebbero tenerli ancora chiusi in casa per poter dire loro “alla vostra età noi…”. Facendosi eroi di quanto erano e sono coglioni, come tutti noi del resto.
In questi mesi ha sentito la banalità farsi dottore di fantasia, la fantasia essere dolore più della malattia.
Masse di cretini dire cretinate, ma con serietà.
Intanto i ragazzi facevano il loro: diventavano grandi e mandavano via piano piano questa idiota pretesa di saper che fare anche quando non c’è neanche l’idea lontana di quel che è.
Da: Il Fatto a Latina