DI ANGELA AMENDOLA
A proposito del piccolo Nicola scomparso per 40 ore nei boschi vicino casa in Toscana, ecco le parole del papà che dimostrano una leggerezza e anaffettività genitoriale assoluta.
“Il padre del bimbo: “Dopo alcune ore, visto che lo chiamavamo e non rispondeva, abbiamo pensato che si fosse addormentato vicino a casa, abbiamo pensato che all’alba si sarebbe svegliato e sarebbe tornato da solo, così l’avremmo ritrovato”.
Ma è possibile che siano queste le parole dette dal papà del piccolo? Si!
Forse non si è reso conto di parlare di un bimbo di 21 mesi, non di un giovane di 20 che non è rientrato dopo una notte di baldoria con amici? Voleva fargli vivere la favola di Pollicino? Avrebbe dovuto lasciare tracce. Un bambino così piccolo com’è possibile che sia stato ritrovato così pulito, compreso le scarpine?
E ancora, è possibile che abbia camminato per 4 km e abbia le scarpe così pulite?
Che abbia scelto di vivere in quel posto impervio con dei bambini piccoli fa pensare. Senza rete telefonica, senza servizi vicini. Scelte di vita su cui io non sindaco , ma che lasci di notte il bimbo fuori nei prati, nei boschi con il pericolo di aggressione di animali selvaggi, sai che c’è? Gli toglierei i figli….
E poi a dirla tutta va bene la scelta di vita dei genitori, apicoltori, di vivere in solitudine, senza nemmeno chiudere a chiave la porta di notte, ma pensiamo a quando questo bambino andrà a scuola tra altre persone, posso sperare che non venga bullizzato per come viva a casa, ma tutto questo sarà sempre colpa dei genitori.
Ma a pensarci bene, a chi non è mai venuta l’idea di andare a vivere in campagna? Il pensiero di vivere lontano da ritmi frenetici, e andare a vivere in un contesto bucolico e rilassante è allettante per tutti noi.
In Italia, poi, abbiamo la fortuna di avere scenari paradisiaci con campagne che sembrano uscite da dipinti. Le vecchie case rurali italiane sono ambitissime in tutto il mondo: cascinali, cascine, ville e case sono ricercatissime da chi vuole cambiare vita…
Cosa che fino a qualche decennio fa, erano solo le persone più in là con gli anni a decidere di trascorrere i loro anni da pensionati, in un contesto bucolico. Invece, ora sono sempre di più i giovani che, insoddisfatti dal lavoro o alla ricerca di nuove esperienze, lasciano la loro vita urbana per trovare la loro dimensione in campagna. Un vero e proprio ritorno alla terra, una riscoperta delle tradizioni che diventa una rinascita.
La vita di campagna scorre con ritmi meno pressanti ma non vuol dire che sia meno faticosa, perchè vivere in un contesto rurale comporta tantissimi impegni quotidiani per mantenere la casa e le sue pertinenze sempre in perfetto ordine. Se, poi, si decide anche di avviare un’attività produttiva nei terreni di proprietà, allora davvero l’impegno cresce a dismisura.