BEPPE GRILLO CI PRENDE PER I FONDELLI DA DODICI ANNI

DI MASSIMO RIBAUDO

Crisi del 2008. Ci si accorge che il sistema economico non funziona. L’economia reale è in stallo completo. Determinate produzioni non servono più. Alcuni lavori sono completamente obsoleti e inutili.

La domanda di beni, con salari da fame non cresce. D’altra parte, l’economia finanziaria vive per conto suo, di continue bolle speculative e profitti completamente svincolati dall’economia reale. Tutto il mondo del controllo finanziario e della vigilanza economica è marcio. Barano tutti.

Se ne accorge anche il mitologico “uomo della strada”. Sarebbe il tempo di rivendicazioni “socialiste”, di sinistra. Sarebbe il tempo di un ritorno della presenza pubblica, dello Stato, nell’economia.

Che si fa? Ci si inventa qualcosa, nel 2009, per prendere per il culo TUTTI, in Italia. Il Movimento 5 stelle.

“Non esistono più destra e sinistra”, il Parlamento, l’organo dal quale doveva passare il dibattito politico, non serve più a nulla: meglio la democrazia diretta, cioè la democrazia plebiscitaria del capo unico.

Via Bersani, via questi vecchi, via tutti.

Ed è rimasto il deserto e il potere finanziario.

Se qualcuno non si accorda con un uomo come Pierluigi Bersani e invece tresca coi leghisti e Matteo Salvini dovrebbe essere chiaro a cosa punta.

Beppe Grillo è il maggior alleato della restaurazione economica e dei poteri finanziari globali che ha finto di combattere.

Sono dodici anni che ci prende per il sedere.

Ma molti ancora non se ne accorgono.

Viva gli elettori del Pd: a Matteo Renzi lo hanno sgamato subito, invece.