LA CARTA DEI VALORI EUROPEI DI GIORGIA E MATTEO

DI MASSIMO RIBAUDO

C’è qualcosa che non va nel cervello dei sovranisti europei e di chi li vota (me ne accorsi conoscendoli personalmente).
Da una parte, appena un leghista ha un progetto imprenditoriale, chiede i soldi dell’Europa. Salvini è nel governo e appoggia Draghi per gestire i fondi del Recovery Fund – PNRR.
Questi soldi sono vincolati a un piano comune di mutualizzazione del debito: un embrione di bilancio comune europeo.
In fin dei conti, i recovery bond che volevano Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri sono diventati una realtà concreta e il mercato sta anche premiando questa scelta.
Ma adesso i partiti nazionalisti, reazionari e parafascisti europei hanno firmato una “Carta dei valori”. Il sunto: ci date i soldi, ma noi ci facciamo quello che ci pare andando contro ogni principio europeo.
Questa cosa non ha senso. O il debito diventa comune, come in ogni stato federale, e allora si accetta il modello federale, oppure devi andare contro la Banca centrale, l’Euro e chiedere di uscire dalla UE.
Non si può svincolare la redditività deli investimenti dal tipo di società che si va a formare attraverso i progetti finanziati.
Orban, Le Pen, Meloni e Salvini, i polacchi e tutta la varia melma fascistoide in Europa vogliono una società retrograda di cento anni fa, il cui unico modo di fare i soldi era l’espansionismo militare e colonialista. E’ finito per sempre quel tempo, ineffabili Giorgia e Matteo.
Ed è finito il tempo di Dio, patria e famiglia.
Che poi gli elettori lo capiscano, è un altro discorso. Ma se non lo comprendono con le buone, ci penseranno i durissimi fatti storici a farglielo entrare nella loro testa confusa dalle quattro storielle della carta nazistoide dei sovranisti europei.