DI LUCA BAGATIN
Ennesimo tentativo di destabilizzare Cuba.
L’Isola caraibica socialista che resiste ad un embargo statunitense che la soffoca sin dal 1962.
Ennesimo tentativo attraverso proteste strumentali al grido di “Abbasso la dittatura”.
Una dittatura che, invero, a Cuba è del tutto assente.
Prima di tutto in quanto al popolo è garantito ogni servizio pubblico efficiente, dalla sanità all’istruzione. In secondo luogo in quanto le elezioni sono libere e avvengono attraverso una scelta dei candidati all’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (questo il nome del parlamento cubano), dal basso.
Praticamente l’esatto opposto degli Stati Uniti d’America, laddove le elezioni le vincono i Presidenti sostenuti dalle lobby più danarose e il sistema sanitario e scolastico è efficiente solo per le classi ricche.
Cuba soffre per ben altre questioni. Per un embargo che genera carenza di generi alimentari e medicine e una pandemia molto pesante, che sta comunque combattendo con diversi vaccini suoi propri. E ciò grazie anche agli investimenti in ricerca e sanità, da sempre fiore all’occhiello dell’Isola a livello mondiale. Aspetto che, peraltro, ha permesso all’Isola socialista, di inviare brigate mediche in varie parti del mondo per combattere non solo l’Ebola, ma anche il Covid 19, pensiamo ad esempio all’Italia, il cui governo (sia Conte che Draghi) mai è stato abbastanza riconoscente nei confronti di Cuba.
Il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel, ha sì fatto presente che fra le persone che protestavano c’erano anche “rivoluzionari confusi”, con i quali ha immediatamente iniziato un dialogo, spiegando nel dettaglio le ragioni dell’attuale crisi economica.
Purtuttavia ha fatto anche presente come a manifestare ci fossero gruppi di oppositori profumatamente sovvenzionati dagli USA al fine di rovesciare la democrazia nell’Isola, anche attraverso l’istituzione di sedicenti “corridoi umanitari”.
Le politiche degli USA nei confronti di Cuba, dunque, non sono cambiate da Trump a Biden, rappresentanti, infondo, degli stessi interessi dell’estrema destra capitalista.
Pretestuose le proteste dell’UE contro il governo di Cuba, visto che peraltro durante le manifestazioni non si hanno avuto notizie di morti o di lesioni, cosa che invece è accaduta – nel recente passato – in ben tre Paesi liberali: il Cile, la Colombia e…la Francia di Macron !
L’unico ferito è un agente di polizia.
E, certo, di fronte a un tentativo di destabilizzazione, un governo democratico non può che prendere le sue contromisure, cosa che Cuba ha fatto.
Sostegno a Cuba è giunto da tutti i partiti comunisti e socialisti patriottici del mondo, nonché da Messico, Argentina, Bolivia e Venezuela.
La Cina, in particolare, ha espresso un fermo sostegno all’Isola nella lotta al Covid 19, chiedendo con forza la fine dell’embargo USA, come peraltro stabilito anche dall’ultima risoluzione dell’ONU.
Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha affermato che “La Cina sostiene con forza il lavoro di Cuba contro la pandemia, nel miglioramento della vita delle persone e nella stabilità sociale”.
Luca Bagatin