L’INORDINE NELLA POETICA MALEDETTA

DI LIDANO GRASSUCCI

Ogni ordine e grado. Ogni cosa al suo posto, maniacale. Provo a ordinare, lo faccio con l’intento poi di ricordare, di ripercorrere all’indietro la cosa e ritrovarla. Uso metodo.

Uso metodo. Mi scrupolo, poi d’improvviso

Mi dipingevo le mani e la faccia di blu
Poi d’improvviso venivo dal vento rapito
E incominciavo a volare nel cielo infinito

Domenico Modugno, “Nel Blu dipinto di blu”

Volare… e l’ordine e… il grado e lo scrupolo

Non reggo questo modo ripetere con ordine la prova di una vita che non si può preparare ma solo improvvisare.

Scrupoli di rumore, ma che idea diversa mi viene d’improvviso e neanche mi conviene, perderò carte e rigore ma che posso fare, sono dentro il mio eterno disordine, la mia memoria affardellata, la mia vita che ha vita nella ipotesi che non sia nulla come è e non so mica come sarà.

Ma che film la vita, tutta una tirata

Storia infinita a ritmo serrato

Da stare senza fiato

Ma che film la vita, tutta una sorpresa

Attore, spettatore tra gioia e dolore

Tra il buio ed il colore

Nomadi, “Ma che film la vita”

Ogni disordine, senza gerarchie per vie che paiono infinite e di domani? Sento ogni ordine fallire dentro nel disordine di essere contento, di esser lieto al tempo mio, di esser certo di essere io.

Chi vuol esser lieto, sia:

di doman non c’è certezza.

Ciascun apra ben gli orecchi, 

di doman nessun si paschi;

oggi siam, giovani e vecchi,

lieti ognun, femmine e maschi;

ogni tristo pensier caschi:

facciam festa tuttavia

Lorenzo De Medici, “Canzona di Bacco”

Intorno il disordine di una foresta antica, la forza della quercia mai eguale a nessuna. Siamo disordinati, siamo disamanti di ordini

Ama e ridi se amor risponde
Piangi forte se non ti sente
Dai diamanti non nasce niente
Dal letame nascono i fior
Dai diamanti non nasce niente
Dal letame nascono i fior

Fabrizio De Andrè, “Via del campo”

Nella foto: Antonio Ligabue, Leopardo