DI LIDANO GRASSUCCI
Il mio amico Damiano mi dice “le olimpiadi sono belle per le storie che le fanno belle”. Parla di una ragazza filippina la prima a vincere la medaglia d’oro per il suo paese. Storie che sono di ragazzi chiamati dalla loro perseverante fatica a fare cose eccezionali e non nel luna park, ma nella vita vera.
Ho sempre guardato gli occhi di chi ha gareggiato, occhi non violentati dalla vittoria, ma carezzati dalla prova. Sono nato tra gente che “non aveva opportunità”, che non era chiamata mai al cimento, che doveva guardare pensando che tutto quello per lui era impossibile. Invece? Ho scoperto che perseveri, fai fatica, ti discuti puoi avere la possibilità, la possibilità di fare il meglio, il tuo meglio.
Ieri a nuoto in vasta un ragazzo dei nostri, di Latina, Matteo Ciampi, con altri tre della sua stessa stoffa ha provato l’assalto al mondo. Nuotava, nuotavano, nella loro corsia per fare il meglio, il loro meglio con altri ragazzi che, nella loro corsia cercavano il loro meglio. In questo pianeta di miliardi di persone 4 ragazzi hanno fatto il loro meglio, quinti nel mondo hanno fatto il loro meglio come altri ragazzi nella stessa vasca. Si vince di vittoria e non di gloria, si vince se dentro sai di aver fatto il meglio. Sapete una volta in segno di rispetto a chi era grande ci si toglieva il cappello, in genere lo facevano i ragazzi alla saggezza dei vecchi, degli anziani, oggi io “anziano” voglio togliermelo davanti a Matteo e ai suoi compagni, hanno fatto il loro meglio tra i meglio del mondo ed è la cosa “più meglio”.
Un ragazzo insieme ad altri tre decise di nuotare sul tetto del mondo, in alto c’erano altri delfini nuotarono così forte che chi guardava ha visto solo la scia, come eliche
Riporto le parole usate da Paolo, il padre di Matteo, perché dietro, accanto, insieme ad un campione c’è un mondo di umane persone e di umano amore
Impegno, coesione, serietà, amicizie e lealtà i vostri valori, Chapeau ragazzi