DI PIERLUIGI PENNATI
Diceva Trilussa che per la statistica se tocca un pollo a testa all’anno e tu non hai i soldi per comprarlo, non importa, perchè un altro ne ha mangiati due, quindi quando si danno i numeri si deve sempre cercare di capire cosa ci vogliano dire e, soprattutto, se sono comparabili tra loro, quindi per un esperimenti si è voluto paragonare l’effetto che fanno due certificati non obbligatori sulle persone che li richiedono, la patente di guida e la certificazione green pass.
Ovviamente questo articolo scatenerà polemiche, negazioni e supporti, tutto è già messo in conto, osservando prima solamente che nella deontologia applicata ai giornalisti si dice che mentre chi non è un vero giornalista può dire ciò che vuole, anche sciocchezze, un giornalista si deve attenere ai fatti, per questo, a parte la battuta finale, nel testo vengono presentati solo dati oggettivi, rilevabili da chiunque e comparabili tra loro, mentre il lettore potrà farsi l’idea che vuole o, più probabilmente, mantenere quella che ha già, perché di fronte all’opinione personale non ci sono dati che valgano, se si pensa che la terra è piatta si continuerà a farlo e se si crede nella scienza non si cambierà opinione, i dogmi personali non sono negoziabili.
Ma prima di iniziare vediamo nel dettaglio perché paragonare proprio la patente di guida con il certificato green pass:
- entrambi sono facoltativi;
- entrambi abilitano a compiere azioni e frequentare luoghi altrimenti non accessibili;
- entrambi per averli conseguiti possono essere correlati ad eventi avversi;
- negli eventi avversi di entrambi si possono distinguere quelli meno gravi, gravi e mortali.
Detto questo, si forniscono i dati in modo asettico e ponderato allo stesso tempo, perché le fonti hanno rilevamenti con piccoli scostamenti temporali di cui si dovrebbe tenere conto e che vengono citati per correttezza, anche se per questo articolo si assumerà il dato inferiore per gli incidenti stradali, che quindi sarà leggermente maggiore di quanto considerato, ed il dato superiore per le vaccinazioni, che quindi sarà leggermente inferiore, fornendo una comparazione ottimistica per le morti stradali e pessimistica per quelle da vaccino.
Le fonti citate sono il Ministero dei trasporti (MIT) con i dati del 2019, questo perché il 2020 non è disponibile anche se i numeri sono presumibilmente in aumento seguendo l’andamento di crescita generale al 2% circa degli ultimi anni (quindi il dato fornito è presumibilmente leggermente inferiore), l’osservatorio dell’Agenzia Italiana dei Farmaco (AIFA), con i dati relativi ad un intero anno calendariale da luglio 2020 a luglio 2021, l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), con i dati del 2020 ed il Governo, con il dato del totale dei vaccinati aggiornato al 25 agosto 2021 perché non è disponibile uno storico, il dato è comunque indicativo solo per il totale dei vaccinati e non per la statistica presentata che è interamente basata sui dati AIFA in periodo coerente.
Partiamo quindi dalle dosi di vaccino somministrate che sono secondo AIFA 65.926.591 al luglio 2021, il dato è importante per due motivi, il primo perché le reazioni avverse possono avvenire sia dopo la prima dose che dopo la seconda, con un calo di gravità, ed il secondo perché queste reazioni sono solo sospette non essendo sempre possibile collegarle con certezza alla somministrazione del vaccino, mentre quelle gravi, ovvero con sintomi chiari e conosciuti, possono esserlo maggiormente, quindi, a scopo prudenziale ed indicativo, considereremo comunque tutti i casi di reazione dopo somministrazione, che sono in totale 84.322 alla stessa data e che in ogni caso sono una valutazione molto abbondante del fenomeno, mentre per la casistica delle morti dovranno essere considerati solo i casi gravi in quanto di più affidabile correlazione.
Quindi, di tutte queste sospette reazioni segnalate, quelle gravi che consideriamo sicuramente correlate sono indicate dall’AIFA in 10.792, di queste 488 si sono concluse con eventi mortali.
Questi eventi, però, vanno valutati non sulla base delle somministrazioni totali, ma sul totale dei vaccinati con almeno una dose che, secondo il Governo, sono 36.686.910 al 25 agosto 2021, quindi tendenzialmente leggermente di più di quelle vaccinate a luglio cui si riferisce il dato AIFA, che in ogni caso tiene conto di un intero anno, mentre il Ministero considera il totale assoluto, con un probabile scostamento di pochissime unità in crescita rispetto al dato, anche se dovrebbe essere valutato il maggior dato temporale rispetto ad AIFA e le complicazioni non dovute al solo vaccino, ma prodotte da comorbidità non conosciute prima della somministrazione, in ogni caso ancora una volta si sorvola l’adeguamento per continuare a considerare il dato peggiore valutando tutti i decessi come sicuramente causati dal vaccino nel periodo di riferimento, quindi con un dato pessimistico.
A questo punto riassumiamo: 36.686.910 persone vaccinate in totale con 84.322 reazioni avverse registrate, che, come detto, consideriamo reali e non solo sospette, su 65.926.591 dosi somministrate che hanno prodotto 10.792 reazioni gravi delle quali 488 morti sono qui valutate sicuramente correlate.
Vediamo ora l’uso della patente di guida, considerando che nel 2019 vi erano 39,2 milioni di patenti secondo il Ministero dei Trasporti, sebben nel 2020 cui si riferiscono i dati ISTAT probabilmente erano già di più, dato che il tasso di crescita si è attestato negli ultimi intorno al 2% annuo in generale, il che porterebbe il dato oltre i 40 milioni nel 2020 e chissà nel 2021, di queste molte sono poco usate o addirittura inutilizzate dai possessori, ma non ne terremo conto per il solito voler minimizzare la situazione stradale per compararla ad una aggravata vaccinale, così che con dati uguali il rischio stradale sia nella realtà inferiore al rischio vaccinale, accontentando gli allarmisti.
Ma vediamo i dati nel dettaglio, questa volta senza ulteriore commento perché si riferiscono allo stesso periodo oggettivo e non possono esservi sospetti sulla correlazione con l’incidente avvenuto essendo l’evento manifesto: su circa 40 milioni di patenti in essere vi sono stati nel 2020 118.298 incidenti con lesioni, di questi 159.249 sono stati i feriti più o meno gravi con 2.395 morti.
A questo punto se inserissimo in uno specchietto i due dati per paragonarli otterremmo più o meno questo risultato:
Patente di guida | Vaccinazione COVID-19 | |
Patentati (MIT)/Vaccinati (GOV) | 39,2 milioni | 36.6 milioni |
Lesioni stradali (ISTAT)/Reazioni avverse (AIFA) | 118.298 | 84.322 |
Feriti da incidente (ISTAT)/Reazioni gravi (AIFA) | 159.249 | 10.792 |
Morti stradali (ISTAT)/ Decessi vaccinali (AIFA) | 2.395 | 488 |
Media morti giornaliere | 7 | 1,33 |
I dati si commentano da soli, come per Trilussa la statistica è una media, se ti tocca, ti tocca, ma se paragoniamo i due dati rispetto a quanti morti producano risulta molto più pericoloso chiedere la patente di guida che vaccinarsi per il COVID-19, con la differenza maggiore che avere la prima significa diventare un potenziale portatore di lesioni e morte, mentre con la seconda il tentativo è di ridurre la malattia e salvare vite, per il resto ai posteri l’ardua sentenza.
La Statistica di Trilussa
Sai ched’è la statistica? È na’ cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pè via che, lì, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perch’è c’è un antro che ne magna due.