IL PM: “SAMAN UCCISA DALLA FAMIGLIA”

DI CLAUDIA SABA

Saman, 18 anni e tanta voglia di libertà.

Saman aveva rifiutato di sposare un uomo imposto dalla sua famiglia.
Era scomparsa da Novellara il 30 aprile.
Il fratello minore aveva poi ricostruito con gli inquirenti la notte in cui Saman era stata uccisa.

«Ora però vi dico tutta la verità. Mio zio ha ucciso Saman. Io ho paura di lui perché lui mi ha detto che se io avessi rivelato ai Carabinieri quanto successo, mi avrebbe ucciso. È arrivato da dietro, dietro le telecamere, perché lui sapeva delle telecamere e quella sera è arrivato da dietro l’azienda agricola, passando tra le serre. È arrivato fino a dove c’è la strada inghiaiata, davanti le serre. Ho sentito che diceva ai miei genitori: “Ora andate in casa. Ora ci penso io”. Dopo i miei genitori sono tornati a casa e poi mio padre è tornato fuori a vedere. Questo è accaduto quando mio padre era uscito insieme a mia madre e a Saman. Poi la seconda volta, mio zio… Prima ti avevo detto che io ero sopra, ma in realtà io ero in cucina al piano terra e stavo guardando ciò che accadeva»
Ieri, dopo 5 mesi, hanno arrestato quello zio, Danish Hasnain, alla periferia di Parigi.
Uno dei cinque parenti indagati per la sua morte.
In una intercettazione telefonica l’uomo avrebbe commentato: “Un lavoro fatto bene”.
Secondo la Procura di Reggio Emilia, gran parte della famiglia sarebbe responsabile per l’omicidio e la sparizione del corpo della giovane.
Dopo i fatti, la famiglia è fuggita velocemente da Novellara.
Il padre e la madre di Saman in Pakistan.
Lo zio e due cugini, verso il confine francese.
La vicenda di Saman racconta una storia torbida.
Di una crudeltà inaudita.
Racconta l’assenza di uno stato quando lei stessa
aveva denunciato i genitori, oggi ricercati in tutto il mondo.
E infine racconta una storia
di donne violate e ignorate, una cultura gretta dove cuore e morale non hanno alcun valore.