TRATTATIVA STATO – MAFIA, FACCIAMO CHIAREZZA

DI EMILIANO RUBBI

Da destra, ovviamente compresa Italia Viva, fioccano i commenti sulla sentenza di assoluzione di Dell’Utri: “Visto? Era tutto inventato. La mafia non c’entrava niente! Erano tutte calunnie!”.

Vorrei sommessamente ricordare a tutti questi fenomeni che Marcello Dell’Utri è già stato condannato a 7 anni di carcere, in via definitiva, nel 2014, per concorso esterno in associazione mafiosa.

In pratica, Dell’Utri è stato riconosciuto colpevole di essere il mediatore tra la mafia e Silvio Berlusconi. Nelle motivazioni, la corte parlò di “Un accordo di natura protettiva e collaborativa raggiunto da Berlusconi con la mafia per il tramite di Dell’Utri”.

Nel frattempo, Dell’Utri era già fuggito in Libano, a Beirut, dove fu arrestato ed estradato in Italia, per finire prima nel carcere di Parma e poi a Rebibbia.

Ed è inutile che i vari Sallusti facciano di tutto per confondere le acque, fingendo che quella sentenza non esista e cercando maldestramente di far credere alle persone che l’assoluzione di due giorni fa annulli la sentenza definitiva del processo precedente, per il quale Dell’Utri fu giudicato colpevole e condannato.

Ora, capisco che ognuno ha i suoi eroi, capisco anche che l’opinione pubblica, in Italia, ha la memoria di un pesce rosso, ma questi sono fatti.

Vi piacciono i mafiosi?

Bene.

Ma non cercate di far credere alla gente che non siano tali.