DI LIDANO GRASSUCCI
Ho avuto freddo, ma di gelo.
D’improvviso. Ho avuto freddo, ma di gelo. Il freddo mi ha trovato impreparato, umana gente che aveva il mio medesimo stato e si gelava. Ma gelava dentro. Come se fossi uscito dal tepore di un abbraccio del sole e fossi rimasto lì… nudo.
Freddo, che non sapevi quando c’era il sole pieno, quando l’estate era afosa, confusa con l’umidità e le zanzare. L’estate è una amante libertina, capace di viziarsi dei tuoi vizi, capace di virtù alchemiche e fare di un sogno oro, di una possibilità una libertà, di un piacere un delirio. Ma, ma quando esci da questo tepore, brividi, brividi e freddo che viene a farti amare di più il calore che è stato.
Apprezzi il tempo avuto per il tempo che ora è raffreddato e accendi il fuoco di un camino per avere la tua estate privata.
Il caldo è un rifugio che capisci al freddo, il caldo è un delirio di passioni che capisci quando brividi, il caldo è un piacere che ti manca, è un segno indelebile sulla tua carne. Il caldo è sudore senza fatica, il caldo è l’abbraccio che al freddo ti manca, il caldo è il sole che sorge e lo saluti calante con brivido di tenebre.
Ho avuto freddo, ma di gelo, ed ho capito l’estate.
Non vi capita anche a voi?
Da: