DI CLAUDIA SABA
Oggi parliamo di un “fenomeno” in via di estinzione.
Del Re delle bugie, Matteo Renzi.
A Otto e mezzo ieri sera è andato in onda uno spettacolo mai visto prima.
Un match tra Renzi, Travaglio e Giannini, che mostra i segni del
tracollo di Renzi, umiliato dai suoi stessi servitori.
A parte Travaglio che resta sempre Travaglio.
Renzi arranca durante tutta la puntata senza trovare risposte alle domande di giornalisti che fino a qualche tempo fa sedevano comodamente a tavola con lui.
Quasi stupito di vedersi attaccato, lui, il re delle palle megalattiche.
“Ho mandato a casa io Salvini e Conte”, dice con l’aria di uno che si crede Dio.
Dimenticando che Salvini lo ha rimandato proprio lui al Governo, come ribattuto da Giannini.
E sulle sue consulenze milionarie con il tagliagole nemico delle donne, Saudita Bin Salman, Renzi arranca ancora, con frasi fatte e argomenti insulsi.
Gli specchi hanno temuto il peggio tanto ci si è arrampicato sopra con le unghie.
Con il suo “partitino che raccoglie appena un 2 % miserabile di consensi”, come gli ha fatto notare la Gruber, ha il coraggio di sentirsi un grande leader.
Uno statista seguito da grandi folle invece che da grandi “folli” come lui.
Renzi cambia il senso di ogni domanda, fa melina e attacca.
Definisce il Reddito di Cittadinanza “Reddito di Criminalità” senza alcun riguardo per i poveri.
Ignorando l’etica.
Meglio il suo jobs act…dice.
Un uomo senza vergogna.
Un avanzo della
destra peggiore, pieno di se’ e corrotto moralmente.
Che in diretta tv è riuscito a mentire, insultare e deridere l’intera trasmissione sovrastando tutti senza dire nulla di chi lo tiene a libro paga.
Mettendo in piedi lo spettacolo pietoso di un Narciso che vede cose accadere solo nella sua testa.
Matteo Renzi dovrebbe essere aiutato.
Umanamente e psicologicamente.