“LA VITA È MIA”

DI LUCIANO RAGNO

Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.

Mario- camionista di 43 anni, di Pesaro, tetraplegico da un decennio- si sta avvicinando, lentamente, all’ora in cui potrà decidere. Potrà dire basta alle atroci sofferenze.
Il Comitato Etico ha dato il parere favorevole al suicidio assistito. Ora mancano solo le indicazioni del Tribunale sul farmaco e la modalità di somministrazione.
Forse tempi lunghi. Comunque un grande passo dell’ encomiabile campagna del “Comitato Luca Coscioni”.
“Voglio essere libero- ha detto Mario- di scegliere la mia fine vita. Una vita fatta di torture e sofferenze che non sopporto più. Si devono mettere da parte ideologismi, ipocrisie e indifferenza”.
La decisione del Comitato Etico è stata presa perché ci sono le condizioni dettate dalla Corte di Cassazione: il paziente è tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitali; la patologia è irreversibile; la patologia è fonte di sofferenze intollerabili; il paziente è pienamente in grado di prendere una decisione libera e consapevole.
Intanto il Parlamento è arroccato sugli ideologismi. Chi soffre, può aspettare. C’è altro da discutere.
La decisione del Comitato Etico vuol dire che, domani, anch’io, nelle stesse condizioni di Mario, potrò decidere della mia vita.
Quel giorno.
La mia vita non meriterà gratuite sofferenze. E i miei cari non meriteranno di vedermi soffrire.
Quel giorno, dirò grazie alla mia vita vissuta.
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(Fonte dell’immagine: Agi.it)