IL SOSTEGNO AI DISABILI, LE POLITICHE RELATIVE, SONO IMPEGNI INDEROGABILI, IRRINUNCIABILI

DI GIANCARLO SELMI

 

 

“Il sostegno ai disabili non è un mio problema personale”, come mi ha scritto un individuo in un commento, accusandomi di mischiare i problemi personali con la politica.

Il sostegno ai disabili, le politiche sulla disabilità, sono impegni inderogabili, indifferibili, irrinunciabili per il Paese. Sono la misura della civilizzazione della nostra società. L’impegno a favore dei disabili costituisce la cifra del nostro avanzamento, più di qualunque PIL.

Un Paese che non tutela ed aiuta i propri cittadini più sfortunati e deboli, non è degno di essere considerato civile, avesse pure il livello economico più virtuoso e ricco del mondo.

Non ho alcun dubbio sulla sensibilità del Movimento 5 Stelle e dei suoi rappresentanti, al tema della disabilità, né ho dubbi sul fatto che la soluzione di questo problema e il sostegno ai disabili sia una priorità di quel gruppo politico. I miei dubbi nascono sull’efficacia dell’opera della nostra (ribadisco, nostra) delegazione al governo.

Insomma, siamo il gruppo più forte in Parlamento. Salvini mette il veto sul prelievo a danno dei redditi oltre 75.000 euro ed il veto sortisce effetto, i nostri qualche veto, almeno sui temi più sensibili, lo potranno pur mettere, o no?

I disabili sono abbandonati a sé stessi da tempo, i sostegni nelle scuole non funzionano, non funzionano le riabilitazioni, in molte zone d’Italia non funzionano i servizi a supporto, i progetti sono fermi ed oggi scopriamo che il ministro Stefani non ha speso, anzi ha dimenticato, lasciato nel cassetto 200 milioni di euro. E nessuno ne ha mai parlato? Poi quei 200 milioni vengono dirottati verso altre cose e non si sente volare una mosca. Quante cose si sarebbero potute fare con 200 milioni?

Il mio non è un attacco al Movimento, il mio è un attacco a chi dovrebbe essere un presidio dentro il governo e dimentica di esserlo. Mi spiace. I veti possiamo metterli anche noi, si mettano e si pubblicizzino.

Mai come in questo momento si è resa necessaria adrenalina ed impegno a tutela delle nostre sensibilità. Così come è necessario che i nostri delegati nel governo comunichino di più e meglio con la base del Movimento.

Non sono più tollerabili sonnecchiamenti che danno un’immagine (che spero non sia corrispondente al vero) di un inopportuno adagiamento. Se per arrivare al 2023 con questo governo si rendesse necessario abdicare a tutto e metabolizzare qualunque merdata, non sarò fra quelli che ne sosterranno l’opportunità.