DI EMILIANO RUBBI
Gabriel Boric, fin da quando era uno dei leader del movimento studentesco cileno, si è sempre battuto per l’istruzione pubblica, la sanità pubblica, la sostituzione del sistema pensionistico privato con uno pubblico, per alzare le tasse ai più ricchi, per ridurre la settimana lavorativa a 40 ore, per aumentare la spesa sociale, per investire nella lotta al surriscaldamento globale, per la parità di genere e per il rispetto delle minoranze.
E oggi, a 35 anni, è stato eletto Presidente del Paese che fu di Salvador Allende.
Eletto contro il candidato di estrema destra Jose Antonio Kast, uno che ha sempre difeso la dittatura di Pinochet, di cui il fratello Miguel fu ministro dell’economia.
Del resto, pochi giorni fa, anche il nostro Salvini aveva mandato un videomessaggio a Kast per augurargli la vittoria. Perché se in qualche parte del mondo c’è un qualche topo di fogna nazistoide, potete stare sicuri che Capitan Disagio vorrà essere sempre lì al suo fianco.
E ovviamente, come al solito, l’endorsement di Salvini si è rivelato una sentenza.
Una delle notizie più belle di questo 2021.