LA PAURA CHE CI ACCOMPAGNA, LA PAURA COMPAGNA E PENSARE CHE SOLO IERI CI SENTIVAMO ARDITI

DI LIDANO GRASSUCCI

 

 

“Non aver paura della morte… Fa meno male della vita!”

Jim Morrison

Avevamo acciaio spesso, motori raggelanti, velocità che non potevi neanche immaginare. Se, dico se, telefonavi da Torino ti vedevi tal quale a Belino ed il tempo era lo stesso. Correvi a 100 allora? Bazzecole a 300 e anche più.

Per ogni dolore c’era un cachet e morivano solo quelli che volevano farlo, per un vezzo tutto loro e l’età non c’era.

Ora? Ora fa freddo la sera, ora tremano i muscoli, ora la testa pesa e non è sicura la risposta.

Ora è tornata la paura. Un altro mi parla, io giro la faccia per non rischiare di contaminare questa vita che è tornata finita e si muore anche “nostro malgrado”, anche se “non saremmo stufi”.

Ora è tornata la paura con tutto il suo terrore. Siamo di nuovo mortali, siamo di nuovo che il capolinea si vede e la corsa potrebbe non prevedere un altro bus.

Se, se la paura torna tornano a tuonare quelli del giudizio universale, quelli che sanno come campare, quelli che hanno una soluzione e saranno eterni suonando fili d’erba, sazi bevendo aria da respirare e sognando sogni da scartare.

La paura, pensavamo di avere un cachet per ogni malattia fosse pure la malinconia. Curavamo anche la follia che resta solo un modo diverso di stare nello stesso universo, pensavano di entrare dentro la mente, farci un giro e poi cambiare ogni sofferente

Guardateci oggi a contare i morti, a tentare di tentare la fuga. E’ tornata la paura e non è vero che siamo più umani, sulle scialuppe non salgono donne e bambini, ma furbi e assassini.

La paura che ci accompagna ma non ci consiglia e i mediocri, in tempo di paura, si mescolano ai vili e si vestono da grandi persone. Gli altri? Cercano di trovare il coraggio di non far male.

Quadro: uomo disperato, autoritratto Gustave Courbet 1843

 

 

 

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