IL SACCO DI TARANTO

DA REDAZIONE

 

 

Taranto è stata derubata per decreto (il mille proroghe) dei soldi sequestrati ai Riva destinati alle bonifiche.

Il beneficiario è Acciaierie d’Italia costituita dalla multinazionale Arcelor Mittal e da Invitalia che li userà per proseguire ad inquinare. Non date retta al fumo negli occhi sugli impianti sostenibili con cui stanno tentando di giustificare quest’ennesimo scempio a carico dei tarantini.

Per il trio Draghi-Garofoli-Franco questa operazione è stata particolarmente agevole. I partiti di maggioranza non hanno neppure richiesto la messinscena dei tavoli, vertici, tira e molla e chiacchiere varie utili solo a salvare la faccia.

È un ennesimo colpo al cuore di questa città dimenticata. Solo pochi giorni fa si erano anche rimessi in discussione gli investimenti per i Giochi del Mediterraneo che riuscì a portare a Taranto nel 2019 i cui fondi erano stati previsti con un impegno ben preciso del Fondo Sviluppo e Coesione di cui avevo la presidenza.

Il decreto Mille Proroghe arriverà presto in Parlamento per l’approvazione. Potrebbe ancora essere riparato questo insulto alla città di Taranto ma servono determinazione e schiena dritta. Io ci sono e non smetto di sperare.

N.B.

A chi mi chiederà cosa ho fatto quando ero al Governo per l’ex-Ilva di Taranto, dico subito che ho fatto tutto il possibile pur non avendo nessuna competenza sulla fabbrica. Dico subito che sono stata lasciata sola di fronte alla marea di insulti ricevuti per mesi da tutta la stampa e dal resto della politica tranne il coraggioso collega tarantino Giovanni Vianello , quando ho preteso l’abrogazione dell’immunità penale e amministrativa per i gestori dell’impianto puntando i piedi e non votandone il ripristino nemmeno in Consiglio dei Ministri.

Di Barbara Iezzi