GOVERNO DEI MIGLIORI, UN FESTIVAL DI “ALTI PROFILI”

DI GIANCARLO SELMI

 

Dopo Monti lo abbiamo fatto di nuovo. E questa volta pure peggio.
Governo dei migliori, il festival degli “alti profili” che non erano profili, se non per i nasoni (e neanche tutti) e non erano alti neppure fisicamente. Uno di essi è pure piccolissimo (ma non è non commestibile per questo, i difetti sono altri e numerosi).
Abbiamo, anzi hanno, affidato il paese ad un utile… (fate voi senza scomodare Togliatti) con padroni occulti ma non troppo. Un tipo sopravvalutato che, dopo aver regalato il patrimonio pubblico italiano a furbetti di ogni ordine e grado, fu promosso dai suoi referenti politici (da Andreotti passò a Berlusconi senza colpo ferire) a governatore di BankItalia e poi alla BCE.
Il casino sul virus è solo un’avvisaglia. Il tipo è migliore quanto io sia Carlo d’Inghilterra.
Divinizzato per aver fatto il suo semplice dovere: salvare l’euro e per aver detto una frase. Per poi vivere di rendita su quello. La tanto decantata fiducia dei “mercati” ha prodotto un rialzo di ben 36 punti di spread, rispetto a Conte.
Ma nessuno ne parla perché, evidentemente, tutta questa fiducia i mercati non ce l’hanno. Ma non si deve sapere. I mercati non sono così coglioni come gli italiani, vanno al sodo e promuovono e bocciano.
Sanno leggere i bilanci, sanno fare i bilanci. E quello che valutano è il sistema paese che, a leggere i dati macroeconomici senza soffermarsi alle menzogne dei giornali, risentono delle misure di Conte. Degli effetti delle misure di Draghi sentiremo parlare fra qualche mese e, ve lo assicuro, non saranno buoni. I mercati lo sanno e stanno ritirando la fiducia vendendo BTP e lo spread aumenta.
Perché non si può avere un governo agli ordini di una sola parte sociale (Confindustria). Pure i meno preparati in materia sanno che se aumenta a dismisura la povertà, in un paese industriale, vengono meno i princìpi basilari di un’economia avanzata. Si rompono sottili equilibri, a tutto c’è un limite.
Ma il nostro “omminicchio” che non ci mette la faccia è stato chiamato per obbedire ad ordini, e l’ha fatto. Indebitando i nostri figli, nipoti e pronipoti per aumentare conti correnti già pingui. In Italia non si possono fare programmi, non siamo come i tedeschi, la cupidigia del nostro familismo imprenditoriale, a ragione ultimo in Europa, gioca sul giorno per giorno. Non c’è visione, non esiste progettualità.
Un raccomandato chiamato a fare il compitino. Lo ha fatto ed il paese si è giocato l’ultimo esame di riparazione. Avevamo un buon governo, un ottimo Premier, un gigante rispetto “all’omminicchio”, e lo abbiamo fatto fuori.
Adesso prendetevela in quel posto “cari” italiani. E smettetela di lamentarvi. Pure voi, i garantiti, cominciate a tremare: anche la vostra pacchia sta per finire. Altro che Conte.
Dovevate tenervelo stretto Conte.