DOPO LA FOTO DEL TAMPONE, LA RAGGI REPLICA: “É CACCIA ALLE STREGHE”

DI CLAUDIA SABA

Non è bastato ai tanti “virtuosi” insultarla e calunniarla per tutto il tempo del suo mandato.
Persino adesso che la Raggi non ricopre più la sua carica a sindaca di Roma, continuano a lanciarle accuse.
“Tampone in incognito” e
“La Raggi chiarisca”, sono offese gratuite e molto tendenziose.
Quale sarebbe la grave mancanza della Raggi?
Fare un tampone vorrebbe dire essere novax?
Io stessa l’ho fatto dopo essermi vaccinata.
I signori in questione, che già chiamarli così è un complimento, sanno bene che con tre dosi di vaccino ci si può contagiare comunque.
Ma non sono ancora stanchi di gettare fango sulla sua persona.
Purtroppo la ex sindaca ha due grossi difetti.
È una cinque stelle
Ma soprattutto è una donna.
E come tale può essere tranquillamente ingiuriata.

Questo il suo commento.

“Oggi alcuni quotidiani hanno rilanciato una fotografia che mi riprende mentre sono in fila, insieme a decine di persone, davanti ad una farmacia in attesa di poter fare un tampone.

Chiariamo subito due punti: non stavo facendo nulla di illegale e, a differenza di quanto qualcuno vuole insinuare, non ero in “incognito” solo perché indossavo un cappuccio per difendermi dal freddo. Se avessi voluto nascondermi (da cosa poi?) avrei cercato una farmacia senza fila.

Ma il punto non è questo. È piuttosto il clima di odio e discriminazione che si sta generando nel Paese attraverso l’etichetta “no-vax”. Dobbiamo fermare questa atmosfera di caccia alle streghe”.

“Per questo motivo ringrazio tutte le persone che mi hanno espresso solidarietà, dopo che il “mostro” è stato sbattuto in prima pagina: lo hanno fatto al di là della loro scelte personali rispetto al vaccino Covid e lo hanno fatto senza tener conto della diversa appartenenza politica. Sono segnali distensivi che vanno controcorrente rispetto alla narrazione che si fa del Paese.
Quanto al vaccino Covid lo ripeto: è una scelta che va fatta ascoltando i medici e gli specialisti, non qualche politico che si improvvisa esperto ma in realtà prova soltanto a “solleticare la pancia” del Paese per fini elettorali”.