DI LEONARDO CECCHI
Allora, stamani c’è Verdini (ai domiciliari per bancarotta) che scrive pubblicamente a Dell’Utri (condannato per mafia) per dargli consigli su come eleggere Berlusconi (condannato per frode fiscale) al Quirinale.
In un qualunque altro Paese, eccetto forse qualche stato pirata del XVIII secolo, una roba del genere farebbe strabuzzare gli occhi. Perché questa roba grottesca, questo circuito imbarazzante, fa immaginare di vivere un film.
Qui da noi invece è realtà ed è normale routine.
È normale routine che gente con condanne (gravi) vada nel dibattito pubblico con serenità, cercando di fare il bello e il cattivo tempo. Quella normale routine, è il segno di un sistema al collasso. Imbarbarito, impoverito. Arresosi al torbido.
O si mette un freno a questa decadenza o presto la bandiera nazionale sarà quella pirata. Perché lì stiamo.
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