DI CRISTIANO TASSINARI
Come da tradizione, I cristiani ortodossi si sono immersi in acque ghiacciate per la vigilia dell’Epifania, che conclude il loro periodo natalizio, della durata di 12 giorni.
La maggior parte dei cristiano-ortodossi si tuffa a mezzanotte o il giorno stesso della festa, che cade questo mercoledì, il 19 gennaio. Ma si può onorare il rituale anche il giorno della vigilia, immergendosi in buchi scavati nel ghiaccio.
La festa ricorda il battesimo di Cristo nel fiume Giordano, e si crede che l’immersione prevenga le malattie e assolva dai peccati, un vero “percorso” di purificazione.
“I nostri antenati si sono sempre immersi nell’acqua in questa festa. Quelli che sono in salute si immergono nella buca del ghiaccio, agli altri può bastare fare la doccia a casa. L’importante è ricordarsi di Dio”.
Non tutte le chiese cristiane ortodosse, tuttavia, celebrano l’Epifania nello stesso giorno.
Oltre alla Russia, anche Lituania, Ucraina e Serbia festeggiano l’Epifania il 19 gennaio, mentre le chiese cristiano-ortodosse di Grecia, Bulgaria e Romania la celebrano il 6 gennaio.
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