DI ROSSELLA ASSANTI
TW Aborto.
Adesso andrò un attimo contro la corrente di molte.
Ma…
Da giorni circola la notizia di una donna che, incinta, e con forti perdite di sangue, si è recata in ospedale ed era sprovvista di Green Pass.
Stando alle prime ricostruzioni alla donna era stato detto che non si poteva fare nulla, non la si poteva fare accedere nel pronto soccorso ginecologico per mancanza green pass, e doveva ritornare a casa.
La donna era incinta di CINQUE SETTIMANE.
Badate bene a quello che ho scritto.
Subisce un aborto spontaneo, perdendo quindi il feto.
FETO. L’ho scritto giusto, sì.
Ovviamente qui aprirei una mega parentesi sull’omissione di soccorso ecc. Ma non è la ragione per la quale ho creato il post e non ho abbastanza elementi per asserire determinate cose.
Ora, su quel feto, stanno circolando vignette che lo ritraggono come un vero e proprio bambino salito al cielo. “Ti hanno ucciso prematuramente”.
Qua vi voglio molto molto attente.
A cinque settimane il feto non è nemmeno di un cm, perché solitamente quella dimensione la raggiunge ad otto settimane.
Se inculchiamo nell’immaginario collettivo che a cinque settimane è un bambino bello e formato, con le manine, i piedini, la testa, gli occhi, e scriviamo che hanno ammazzato un bambino, stiamo facendo la stessa, identica, squallida cosa degli antiabortisti che definiscono i feti delle vite già formate.
NON È COSÌ.
Per mia terribile esperienza di cui nemmeno amo parlare, lo posso affermare.
Se poi io, ed esclusivamente io, scelgo di far fare dei disegni perché IO sognavo, desideravo, alcune cose con mio figlio. Quello è un altro conto. Perché è solo la rappresentazione intima di miei desideri.
Se, invece, i vignettisti, il popolo su Facebook, crea dei contorni irreali di un feto rappresentandolo come un bambino che la sanità ha ucciso…beh, lì diventa fuorviante sotto moltissimi aspetti.
Se vogliamo indignarci per quanto accaduto alla donna in questione, possiamo e dobbiamo farlo senza però trasformarci in chi reputa vita formata un feto di cinque settimane.
Solo perché si potrebbe, anche inconsapevolmente, urtare la sensibilità di molte.
Tipo la mia, quella di chissà quante altre persone.
Indigniamoci, ma non usiamo rappresentazioni falsate. Era un feto, disegnate un feto al massimo.