ESSERE CONTRO I NOVAX NON BASTA

DI ELISA BENZONI


È una sterile polemica e oramai anche un pochino noiosa, perché quello che si doveva dire si è detto.
Ma le nostre considerazioni, anche solo per onestà intellettuale, devono partire da due semplici, e piuttosto incontestabili, assunti.
Il primo. Come correttamente hanno evidenziato sul Corriere qualche giorno fa Milena Gabanelli e Simona Ravizza, il covid circola e in maniera importante, tra i vaccinati. Sono loro a sostenere il movimento più rilevante del virus. La portata dei novax segue, non foss’altro per la loro esiguità numerica rispetto ai numeri che ritroviamo davanti. E dunque se il virus circola è colpa del virus stesso, una banalità che è meglio ricordare. Forse.
La seconda. Che questa non sia una catastrofe è proprio merito di quella parte di popolazione che, con misto di paura individuale e di responsabilità collettiva e civica, ha deciso di vaccinarsi e di vaccinare i figli, limitando significativamente la circolazione del covid e, soprattutto, limitando i costi sulla salute collettiva. E anche questo sarebbe importante che i novax lo riconoscessero. 
Fatti nostri questi due semplici concetti, dovremmo in qualche modo uscire da stupide logiche manichee.
Ma allora perché non c’è una visione razionale? Perché entriamo in logiche che tutto sono tranne che razionali, nell’un caso e anche nell’altro.
Per i novax perché senza quella bandiera contro la dittatura, perderebbe senso la loro sovraesposizione mediatica ed esistenziale. Affermano, da un lato, che la loro è una scelta individuale (quando in realtà la scelta antivaccinista è una scelta che lede proprio il concetto di comunità), dall’altro, ne fanno una scelta politica e dunque collettiva.
Per tutti noi vaccinati, invece, l’approccio manicheo è del tutto funzionale alla logica di trovare un nemico e una causa, per una situazione di cui si è stentato a capire i perchè. 
Il nemico è la spiegazione salvifica. È l’uscita possibile da due anni terribili che abbiamo passato (vacciniamo tutti e la vita tornerà normale). Ecco l’esistenza del novax è una sorta di terapia psicanalitica, un tentativo di capire una cosa che non si capisce e controllare una cosa che non si controlla. E quindi si sostituisce al colpevole runner il colpevole novax, volendo paragonare l’imparagonabile, ma su un atteggiamento umano che risponde alla medesima logica.
Diverso però è se quella logica è fatta propria dalla politica e dai governi. Perché vuol dire travisare completamente la realtà attribuendo nessi di causalità inesistenti o quantomeno deboli. E limitando, cosa assai peggiore, la comprensione di un periodo che stentiamo a capire, come purtroppo stentiamo a superare, dal punto di vista sanitario certamente ma anche psicologico.
La lotta alla pandemia non si realizza concretamente con la lotta ai novax. Ridurla in questi termini ci impedisce la comprensione della natura del fenomeno e delle cose da fare perché diventi sottocontrollo. L’appello alla responsabilità nazionale non può essere compreso e accettato se diventa una guerra tra buoni e cattivi. Con buona pace della vulgata che ci viene proposta nei dibattiti in ogni seconda serata.