RICONFERMATO MATTARELLA, MA CHE DEBACLE PER I PARTITI…..

DI VINCENZO G. PALIOTTI

 

E va bene che si sta pensando di allungare l’età pensionabile ma fino ad 87 anni sembra un po’ troppo, e uno quand’è che si può godere la sua vecchiaia, il giusto riposo? Vero Presidente Mattarella?

A parte gli scherzi la vicenda delle “Quirinarie” si conclude nel modo più “scontato”, e forse più semplice per i partiti ed i suoi leaders che non sono riusciti a trovare una sintesi da condividere, segno del degrado attuale della politica.

I motivi sono diversi, il più evidente è che, pur di soddisfare gli interessi di bottega, si sono andati a scegliere candidati inadeguati, candidati che per diverse incompatibilità hanno perfino agitato l’opinione pubblica. In tutto questo quadro di assurdità c’è stato perfino chi, pur di primeggiare e ipocritamente viste le sue “inclinazioni” verso il gentil sesso, ha proposto una donna, del tutto inadeguata per evidenti motivi noti a tutti, salvo poi “bruciarne” la candidatura, forse anche volutamente, sbandierandone il nome a destra e a manca.

In pratica con questo modo di agire si è dimostrato al Paese un volto che non è quello vero perché di galantuomini e donne di valore ne abbiamo tanti e sono ben noti/e, tutte e tutti con le “carte in regola”.

Certo se però guardiamo da un’ottica diversa, quella cioè che è stata utilizzata per la scelta dei candidati, e/o le candidate, questi oltre ad avere reali meriti, hanno anche dei grossi “handicap”, sempre per secondo la loro ottica: sono poco “manipolabili”, sono troppo “rigidi”, troppo osservanti della Costituzione e del vivere civile, dell’osservanza delle leggi ma nella vita, sempre secondo loro, bisogna chiudere un occhio ogni tanto, o no?

Poi c’è stato anche chi voleva al Quirinale voleva l’attuale premier, ma sotto, sotto era solo perché si liberasse Palazzo Chigi poi da conquistare perché, in conseguenza di ciò, avrebbe potuto finalmente invocare le elezioni con la speranza poi di conquistare quella poltrona.

Infine, vista la gazzarra che si è innescata e dalla quale era impossibile uscire, si è ricorso all’unica soluzione possibile, quella più a portata di mano e più semplice da attuare: lasciare le cose come stavano. “Male minore per tutti” e via, cosa che avrebbe mantenuto in vita anche le ambizioni di tutti che presto verranno rimesse in atto non appena ogni partito regolerà i conti in casa propria, e a sentire le prime voci, sarà presto fatto e senza esclusione di colpi arrivando perfino a far cadere qualche “testa eccellente”.

Si ritornerà cioè alla quotidiana lotta interna ed esterna ai partiti per il potere, niente di nuovo quindi. Tutti questo ignorando le emergenze reali, attuali ed impellenti del Paese, ma questa non è una novità.