IL DISCORSO DI MATTARELLA

DI MICHELE PIZZOLATO

 

Non mi è piaciuto per nulla.

La dignità al centro, dicono. Ma fra le tante dignità invocate da Mattarella, mancano le due più urgenti: dignità e’ alzare gli stipendi da fame che ci sono in Italia. Dignità è mandare in galera i ladri di evasori e i corrotti di politici, buttando la chiave.

Ma la dignità invocata dal presidente Mattarella è quella che non urta nessuno, soprattutto industria, finanza e potenti, è quella che fa scattare l’applauso di tutti… 55 minuti di applausi… roba da corazzata Potemkim.

Solo una categoria è stata bacchettata: la magistratura. E parlava a politici vergognosi la cui unica bussola è stata la poltrona anche in questa penosa tornata di elezioni presidenziali. Politici che si sono spellati le mani di fronte a Mattarella che invoca l’urgenza della riforma della giustizia: e sappiamo cosa vuol dire riforma per loro, vuol dire impunità e privilegio. Ecco, di fronte a loro, additare la magistratura non è proprio condivisibile.

Una frase mi rimane in testa: “indipendenza e autonomia sono principi preziosi e basilari della Costituzione ma”. Nessun “ma”.

Solo un punto.