DI NICOLA FRATOIANNI
La Città di Torino infatti si costituirà in giudizio nel processo di appello che vuole impedire la trascrizione del secondo genitore per le coppie omogenitoriali. È la prima volta in Italia.
Sì ribadisce così un principio fondamentale: le Istituzioni non possono abbandonare a loro stesse le famiglie nel percorso di riconoscimento dei diritti. Grazie di cuore al nostro assessore ai diritti e al welfare di Torino Jacopo Rosatelli e al sindaco Stefano Lo Russo.
La vicenda di Torino è un monito (l’ennesimo) alla politica: si approvi in Parlamento una legge che riconosca pieni diritti alle famiglie omogenitoriali e ai loro figli.
È intollerabile che questo vuoto debba essere colmato di volta in volta dai tribunali (quando va bene) o dalle pubbliche amministrazioni.
Sinistra Italiana è disponibile, si faccia presto.
Qui di seguito le parole del nostro assessore Jacopo Rosatelli.
“I figli di coppie omogenitoriali non devono essere discriminati. Questo principio sta alla base della decisione delle amministrazioni comunali torinesi, l’attuale come la precedente, di registrare anagraficamente il secondo genitore. Secondo il Tribunale tali atti sono illegittimi. Noi siamo, rispettosamente, di diverso avviso. Per questo abbiamo deciso di costituire la Città di Torino nel giudizio di Appello. È un fatto storico nel cammino per la conquista dei diritti civili, per il quale ringrazio il sindaco Stefano Lo Russo e tutta la Giunta. Con la delibera di oggi faremo valere le ragioni del Comune nelle corti di giustizia a tutela dei bambini e delle loro famiglie. Ma non solo. Lanciamo un messaggio al Parlamento, a tutte le forze politiche: fate subito una norma che stabilisca una volta per tutte il riconoscimento giuridico di due genitori dello stesso sesso, non voltatevi dall’altra parte scaricando sui Sindaci e sui Tribunali questa responsabilità.
Il Paese è pronto, lo sia anche la politica”.