DI LUCIANO RAGNO
E’ già domenica.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Magia di uno scatto.
Leggo questa mattina sui giornali la storia di Hussein, profugo siriano. Ha dieci anni. Dorme dove Beirut è regno dei diseredati ma tutto il giorno vive nei quartieri dei ricchi. Dall’alba alla sera cerca nei cassonetti dell’immondizia plastica, fili di rame, vestiti, lattine.
E soprattutto cibo, quello gettato da chi non ha fame. Lui invece ha fame. Anche i suoi genitori e i suoi fratelli.
Non va a scuola, per i profughi non c’è posto. E poi deve andare per cassonetti. Quando ci andava, in Siria, era bravo.
Con le gambe fra le buste di immondizia, Hussein un mattino trova un libro. Lo prende . Non scende dal cassonetto. Apre il libro, si mette a leggere. Una storia lo conquista. Plastica e lattine possono attendere. Anche la roba da mangiare.
Passa un architetto, Rodrigues Mghames. Vede Hussein sul cassonetto. Scatta l’immagine e la manda al Festival della fotografia degli Emirati Arabi.
Magia di uno scatto.
Hussein potrà studiare fino all’università. Ci pensano il Festival e l’associazione umanitaria The Big Heart Foundation.
Uno scatto fa scattare l’umanità. Come il bambino senza braccia e gambe, ora è in Italia. Ricordate ?
La mia domenica comincia proprio bene.
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