STO CON LA BANDA DEL MARITOZZO

DI LUCIANO RAGNO

 

E’ già martedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Sto con la banda del maritozzo .
Apro i giornali. E’ un assalto alla diligenza. A botte di decine di milioni . Lo Stato dà un contributo e subito è truffa. Non imbrogli da bar ma da piani alti. Camicia e cravatta , uffici lussuosi, segretarie, insegne di prestigio sulla porta. Gente che ha studiato.
Appalti, crediti, reddito di cittadinanza. Si arraffa di tutto.
I professionisti del furto.
Non quei quattro , in jeans e maglione, che l’altra notte entrano in una nota pasticceria di Roma. Stanno andando verso la cassa quando vedono, solo solo sul vassoio, un maritozzo con la panna. E poi una schiera di babà che strizzano l’occhio. “Ben arrivati”, dice loro la torta meringata alle fragole.
Tentazione. Si fermano. E assaggiano di tutto.
E così danno tempo ai carabinieri di arrivare.
Ormai rubare è un’arte da giacca e cravatta. Da :“Buongiorno dottore!”.
Quanto mi piacerebbe essere lì, sulla porta di Rebibbia e sentire:
“Buongiorno dottore, ben arrivato.
La sua cella è la terza a destra.”
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Fonte dell’immagine: blitzquotidiano.it
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