SUDDITI. “ALEA IACTA EST”

DI MARISA CLARA CELESTE CORAZZOL

 

Dalla caduta del Muro di Berlino in poi, l’Europa ha sbagliato tutto ad oriente.
La frontiera ad est è piena di intersezioni fra Europa e Russia, per popolazione, lingua, cultura, storia. Non riconoscerle, non gestirle, andare avanti con il rullo compressore dell’avanzata Nato fino alle porte della Russia è stato un regalo a Putin, oltre che un’ ingiustizia. E da parte sua, Putin, con i riconoscimenti di ieri delle due repubbliche separatiste del Donbass, ha scelto di dare un’altra delle tante coltellate, inferte da più parti e da anni, ad una soluzione ragionevole.
La guerra in quelle aree c’è già da otto anni, con tanti morti e profughi. 14.000 persone hanno perso la vita dopo la rivolta del 2014 in piazza Maydan ed almeno 50 persone sono state trucidate, bruciate vive nella sede del sindacato a Kiev.
Ora, avrebbero, e avremmo, noi europei, diritto a una leadership europea e mondiale migliore. E soprattutto più libera di assumere decisioni, per noi europei, che non pendano dalle labbra d’oltre oceano.
Oltre la nebbia della propaganda che spopola, inconsapevole delle ricadute di cotanta sudditanza, questa è la storia di un disastro annunciato. Per l’Europa. Perché quello è il “fine che giustifica i mezzi”. Altro che “alleati”. Sudditi.
“Alea iacta est…”