DI LUCIANO RAGNO
E’ già sabato.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
La rivincita non la vendetta.
Lo scarpone chiodato russo va punito e isolato. Concordo con le misure adottate dall’Europa e dagli altri Paesi. Pesanti come merita la tracotanza di Putin.
Ma su una non sono d’accordo.
E’ quella presa dal Comitato Paralimpiadi che ha escluso dai giochi gli atleti russi e bielorussi. Sono anche loro atleti che gareggiano su una sedia a rotelle o privi della vista o senza arti. Sono stati puniti dopo essere stati puniti già dalla Vita.
Tutti gli atleti che stanno gareggiando a Pechino vogliono dimostrare al mondo di essere più forti della Vita ingrata.
Cercano una rivincita.
Rivincita e non vendetta. Quella vendetta sentenziata nei confronti dei russi e dei bielorussi da chi parla sventolando la bandiera dell’umanità.
“Occhio per occhio fa sì che si finisca con l’avere l’intero mondo cieco” ha detto Mahatma Gandhi.
PS) Così come li difendo, condanno la reazione degli atleti russi e bielorussi ieri alla cerimonia inaugurale.
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Immagine: la cerimonia dell’apertura ieri delle Paralimpiadi. Fonte : leggo.