DI LUCIANO RAGNO
E’ già domenica.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Raccontano il mondo. In prima linea.
In Ucraina è guerra aperta. Bombardamenti. Colpi di cannone. Gente in fuga. Tutto è in fiamme.
La morte è in agguato, in ogni momento.
E’ in agguato anche per i giornalisti, i cameramen, i fotografi, i tecnici, gli interpreti. Di tutte le nazionalità. Con elmetto e giubbotto antiproiettile sono i testimoni che raccontano, ora per ora, giorno e notte, al mondo le atrocità e la follia di un dittatore e la disperazione di un popolo.
In prima linea.
Le bombe e i colpi di cannone non riconoscono chi ha in mano una biro o un microfono o una macchina fotografica o una telecamera. Non hanno riconosciuto giorni fa a Bubyn Iar un cameramen, uccidendolo, e due giornalisti svedesi, ferendoli.
E ieri, un’équipe di Sky News britannica è caduta in un agguato, ferito un giornalista.
In Ucraina oggi. Da sempre dove il mondo si mostra. Nel bene e nel male. In prima linea.
Buon lavoro colleghi. Dio vi protegga.
E grazie.
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Fonte dell’immagine: locusjunior.it