DI EMILIANO RUBBI
Ci sono cose che in un mondo normale non andrebbero specificate, ma oggi, purtroppo, si rende necessario farlo. Ed è una cosa tra l’assurdo e il deprimente, credetemi.
1) Essere contrari a Putin non significa automaticamente essere dei fan della NATO o degli USA. Personalmente sono stato contrario a TUTTI gli interventi militari sia della NATO che degli USA da quando ho memoria. Questo modo di concepire il mondo è davvero imbarazzante e mi fa seriamente dubitare delle capacità intellettive di chi lo fa.
2) Il fatto che fosse stato promesso a Gorbachev che la NATO non si sarebbe allargata ai confini con la Russia è vero. Ma pensare che questo possa essere una giustificazione per una guerra e per l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin è semplicemente demenziale.
3) “Quindi se il Messico avesse accolto delle basi russe sul suo territorio, gli USA lo avrebbero lasciato fare?” Molto probabilmente no. E se avessero iniziato a bombardare Città del Messico, io li avrei condannati nello stesso modo in cui adesso condanno Putin.
Putin è un autocrate che di socialista non ha NULLA. Nulla.
Il sistema russo è un capitalismo estremo, che si regge sulla complicità tra un semi-dittatore e un pugno di oligarchi.
Oggi, in Russia, non si può neanche esprimere un’opinione contraria a quella di Putin, sulla guerra, perché la pena per chi lo fa può arrivare fino a 15 anni di carcere.
Chi si definisce di sinistra o, peggio, “socialista” e appoggia Putin, a parer mio non ha davvero capito nulla.
Putin mi fa orrore. È un ultranazionalista.
Significa che mi piaccia Zelensky?
Assolutamente no.
Significa che io abbia approvato le guerre in Iraq, in Afghanistan, in Siria, nel Kosovo?
Direi proprio di no.
Vi prego, smettetela con questa visione binaria della vita.
Non avete 12 anni.
Crescete, porca miseria.