DI VIRGINIA MURRU
E’ stata rilasciata a Mosca la giornalista Marina Ovsyannikova, la donna era stata arrestata nei giorni scorsi per avere fatto irruzione nel corso di un telegiornale, nel canale TV 1 con un cartello di protesta contro la guerra in Ucraina.
La giornalista, di madre ucraina e padre russo, era assolutamente consapevole dei rischi che correva con questo azzardo, e proprio per questo aveva già provveduto a registrare un video nel quale chiariva le ragioni della sua opposizione all’invasione dell’Ucraina.
In seguito alle nuove leggi approvate dalla Duma alcune settimane fa, la tolleranza sul dissenso è praticamente ridotta a zero, dato che basta scendere in piazza con cartelli di protesta inneggianti la pace, o scrivere semplicemente qualcosa utilizzando termini che rimandino alla guerra, a sostegno del popolo ucraino, per rischiare fino a 15 anni di carcere.
Marina Ovsyannikova intendeva contribuire a tutti i costi a sensibilizzare i russi, dato che la propaganda di regime, tramite un’informazione manipolata, non rende noti i fatti riguardanti la cronaca del conflitto, e pertanto l’opinione della gente comune può risultare fortemente condizionata dal bavaglio in cui sono costretti i media.
A causa del forte rischio di arresto per i normali servizi trasmessi dalle redazioni delle rispettive testate, la maggior parte dei giornalisti presenti in Russia hanno dovuto lasciare il Paese.
La Ovsyannikova, in seguito all’arresto, se l’è cavata con una multa di 30 mila rubli (250 Euro), ma è verosimile che le abbiano comminato una pena diversa dalla detenzione in quanto ormai il suo caso aveva mobilitato le tante Organizzazioni sui diritti umani. Diversi leader europei, peraltro, avevano già espresso condanna per il rigore ingiustificato delle autorità di Mosca.
Il Guardian ha definito il giudizio del tribunale ‘a light sentence’, considerato l’impatto che ha causato l’irruzione della donna nel canale televisivo, durante un telegiornale in diretta.
Sempre secondo un articolo pubblicato dal Guardian, la giornalista è stata multata non già per avere interrotto la trasmissione in TV, ma per il video che aveva registrato precedentemente, e diffuso sulla rete, presentendo l’arresto per l’atto compiuto contro le leggi bavaglio approvate dal Parlamento russo.
Il video contiene affermazioni di forte opposizione verso la propaganda del Cremlino, della quale la stessa giornalista, prima dell’invasione dell’Ucraina, si era resa artefice. Per questo dichiara di provare vergogna e di essere pentita per questo suo asservimento ad un regime che ha annullato i più elementari diritti civili, quali l’informazione e la libertà d’espressione.
Il Cremlino ha definito il coraggioso gesto di protesta di Marina Ovsyannikova, un atto di ‘teppismo’.