DI CRISTINA PEROZZI
11 settembre 2011.
Nel giro di 1 ora e 42 minuti, quattro aerei di linea, appartenenti a due delle maggiori compagnie aeree United Airlines e American Airlines vengono dirottati da 19 terroristi appartenenti ad al-Qaida.
Due aerei vengono fatti schiantare contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center, nel quartiere della Lower Manhattan a New York che crollano con tutti gli altri edifici del complesso.
Un terzo aereo, il volo American Airlines 77, fu fatto schiantare contro il Pentagono, sede del Dipartimento di Difesa, nella contea di Arlington in Virginia. L’attacco causò il crollo della facciata ovest dell’edificio.
Un quarto aereo, il volo United Airlines 93, fatto inizialmente dirigere verso Washington, precipitò invece in un campo nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania, a seguito di una rivolta dei passeggeri.
2977 persone, oltre ai 19 dirottatori, muoiono e circa 6 000 sono i feriti.
411 delle vittime erano soccorritori.
Solo 20 furono le persone estratte vive dalle macerie.
La dichiarazione di una “guerra santa” contro gli Stati Uniti e la fatwā del 1998, promulgata da Osama Bin Laden sono considerate dagli investigatori come moventi dei fatti.
Il rapporto tecnico del National Institute of Standards and Technology, che afferma che le Torri Gemelle sono crollate a causa dell’incendio determinato dallo scontro con i due aerei, viene però in seguito aspramente contestato.
Il World Trade Center, secondo altri studi successivi, sarebbe stqto fatto crollare per mezzo di una “demolizione controllata”.
Nel settembre 2015 l’associazione no-profit “AE 9/11” (Architects & Engineers for 9/11 Truth) ha presentato un dossier di 56 pagine “Beyond Misinformation” e una petizione firmata da 2 403 tra ingegneri e architetti, che dopo 10 anni di studi e ricerche, ipotizzano che le torri gemelle siano state fatte letteralmente esplodere.
Fra le obiezioni quella secondo cui gli aerei avevano superato in volo il VMO (Maximum operating limit speed) e il VNE (Never exceed speed), ovvero il limite di velocità che avrebbe compromesso l’ integrità del’aeromobile a causa del fenomeno denominato Flutter.
Tuttavia, per provare che i pilastri d’acciaio delle Torri Gemelle erano stati fatti esplodere, sarebbe stato necessario esaminare i frammenti rimasti fra le macerie, al fine di rilevare eventuali tracce di quello che in metallurgia si definisce “accoppiamento”.
Ma i detriti del WTC furono rimossi il prima possibile, senza che fosse possibile sottoporli a perizia legale e le oltre 250.000 tonnellate d’acciaio furono vendute e caricate a tempo di record su navi dirette in Cina e Corea, rimuovendo così qualsiasi prova.
Il regista-giornalista Michael Moore realizzò nel 2003 il film-documentario Fahrenheit 9/11, vincendo al Festival di Cannes, nel quale denuncia l’omissione di alcuni rapporti della CIA che forse avrebbero potuto consentire di evitare l’attentato.
Con tutti i documenti, i nomi, le cifre e le testimonianze raccolte dal regista, il film attira molti apprezzamenti per la qualità critica.
Esamina i rapporti fra il governo statunitense e la famiglia Bush, e fra quest’ultima e Bin Laden, il governo saudita e i talebani, legati da relazioni finanziarie e politiche per oltre trentanni.
Afferma che nei giorni successivi all’attentato 24 membri della famiglia Bin Laden che vivevano negli Stati Uniti, vennero segretamente evacuati senza essere sottoposti ad alcuna indagine.
Parla dei finanziamenti sauditi e dei Bin Laden alla Arbusto Energy, azienda dei Bush, attraverso l’intermediario James R. Bath, evidenziandi che tali conflitti d’interesse avrebbero indotto l’amministrazione Bush a mettere in secondo piano gli interessi americani.
Il film poi individua ulteriori scopi della guerra in Afghanistan, fra cui la costruzione e il controllo di un gasdotto verso l’Oceano Indiano.
Secondo Moore il governo Bush aveva strumentalmente indotto un clima di paura fra la popolazione americana attraverso i mass media, con l’imposizione di dubbie misure anti-terrorismo, quali l’infiltrazione di agenti segreti in gruppi pacifisti o l’emanazione del Patriot Act, una legge che incide sulla privacy dei cittadini e rinforzail potere dei corpi di polizia e di spionaggio statunitensi, quali CIA, FBI e NSA.
Si parla dell’ intervento americano in Iraq, legittimato dal sostegno entusiastico dei media verso la guerra e la faziosità dei giornalisti, e si denunciano le atrocità commesse, inserendo i filmati delle torture praticate sui prigionieri ad Abu Ghraib.
Infine il docufilm riporta le modalità di reclutamento dei soldati americani, con il proselitismo nei quartieri più disagiati, approfittando della mancanza di lavoro e concludendo che le classi più povere di sacrificano per prime in guerra.
11 settembre WTC