DI LUCIANO RAGNO
E’ già venerdì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
La banda Bassotti.
E’ nel DNA di noi italiani il marchio “Banda Bassotti”. Lì, inossidabile. Pronto a ogni evenienza. Collaudato.
Non appena si diffonde nell’aria il profumo di soldi, scatta la gran voglia di intascarli. Con il trucco. Siamo maestri.
In un attimo ci si riunisce intorno a un tavolo- tante camicie e cravatta, gente irreprensibile- e si studia come fregare il prossimo. Fiori all’occhiello: reddito di cittadinanza e contributo per il danno da Covid. Per citare l’attualità.
Questa volta è bastato scorgere un ucraino che scendeva dal pullman appena al confine. E poi immaginare che il gran cuore degli italiani sarebbe corso a dare a una mano a questa povera gente in fuga. E subito sono nati fantomatici enti di solidarietà con annunci strappalacrime per incassare quell’euro che persone di buona volontà avevano destinato ai profughi.
Una truffa diffusa se le Questure stanno mettendo in guardia.
“Chi inganna non ha pudore”, dice una massima cinese di duemila anni fa.
Quando il pudore era nel DNA.
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Fonte dell’immagine: Aforismi.meglio.it