DI MICHELE PIRAS
“Sono molti giorni che guardo mia figlia con occhi diversi”…
Si è commossa in televisione, pronunciando queste parole, la leader di Fratelli d’Italia.
E non si dovrebbe minimamente svilire questo sentimento e questa commozione, né deridere in alcuna maniera una madre, che pensa a sua figlia di fronte alla tragedia di tanti bambini nell’Ucraina in fiamme.
Morti, orfani, profughi, cacciati dalle loro case, dai loro giochi, dalle scuole e dai parchi, dai compagni, dai campi di calcio, dagli asili.
Non si deve deridere né svilire.
Piuttosto si potrebbe auspicare che medesimo sentimento possa essere esteso, in futuro, alle centinaia di migliaia di bambini che fuggono dal sud e da sud-est del nostro Mondo.
Da altre guerre, altre tragedie, altri massacri, altre scuole e altri parchi, altri campi di calcio.
Che tali sono sempre e che non meritano speculazione, disumanità e cinica propaganda.
Che non sono mai rifugiati finti, ma piccoli esseri umani e persone che hanno bisogno di cura, accoglienza, futuro.
Precisamente come i bambini e le bambine e i profughi d’Ucraina.