DI GIOACCHINO MUSUMECI
Il Nostro premier ha vanificato in pochi secondi gli sforzi tesi a umanizzarlo. Col suo consueto aplomb da moralizzatore di giornalisti indisciplinati ha offerto la sintesi regale dell’ottusa ideologia liberista la cui agonia ci trascinerà verso la sofferenza globale. “Preferite i condizionatori accesi o la pace” domanda l’imperturbabile ex presidente Bce improvvisato politico.
Draghi, più vetusto che altro in tempi che abbisognerebbero ammodernamenti, nel tentativo di restaurare baronati, offre una perla di pochezza da Guinness. Nonostante gli sforzi mistificanti dei giornali il premier dice “chi mi si oppone vuole stare al fresco mentre in ucraina muoiono”. Uno sputo in un occhio sarebbe opportuno per il tentativo infamante di offendere l’intelligenza altrui.
Al netto del fatto che Draghi, premier impopolare, si trova al suo posto per delegittimazione di un premier popolare, la politica del governo specchio di quella Usa – atlantismo- è scollatissima dal dettato costituzionale in cui si guarda il cittadino come parte attiva della Repubblica.
“O condizionatori o pace” è accademicamente il nulla con cui gestire uno scenario troppo complesso per un banchiere abituato alle sintesi da strozzini in tempi di pace e ricerca di profitti a qualsiasi costo, anche morti, in guerra. Fosse stato interessato alla pace, il caro Draghi avrebbe umanamente solidarizzato con abbondanti spedizioni umanitarie, ma lui, signore e signori, è più americano, o più semplicione, del resto in questa guerra la complessità non è concessa.
Ma la complessità, caro Draghi, è umana, comporta palle d’acciaio non contenitori per testicoli vigliacchi qualunque. Quindi la domanda è: “Preferisci essere umano o essere Draghi”.
L’embargo del gas Russo spegne imprese e affama famiglie ma una testa di sesso col turbante a stelle e strisce , diciamolo pure, parla di condizionatori perché da ora in avanti anche quelli saranno per pochi.
Nel vangelo di Draghi i deboli si sacrificano sulla croce dei doveri per garantire diritti e agio a fortunate minoranze o popoli eletti alla bisogna, degni di massima attenzione e sacrifici immani di altri poveri.
Ma tutto ciò era prevedibile: l’obbiettivo era tra le righe fin dall’insediamento di un premier assurdo poi circondato da acefali scelti apposta. La guerra ha solo enfatizzato il metodo: “Non tutti si salveranno dalle conseguenze della pandemia”, gli investimenti saranno indirizzati verso settori produttivi e i deboli periranno secondo la brutale logica neocapitalista post pandemica.
In altre parole Draghi e pochi altri, oligarchia e non democrazia, decidono chi vive e chi muore. La tabula rasa delle piccole e medie imprese e famiglie strozzate sarà ridisegnata da oligarchi occidentali la cui platea di affamati non potrà scegliere che tra condizioni capestro come “o condizionatore o pace”. Ma per come la vedo io potete fottervi tutti.