DI GIOACCHINO MUSUMECI
In piena crisi di valori e sprofondati nel delirio della guerra in Ucraina l’Italia vive la sua passione contro la Russia. Si palesa così il fantasma del nazismo, figlio di mistificazioni ideologiche penetrate anche nel nostro stesso parlamento.
Non poteva essere altrimenti, il nazifascismo ucraino, coltivato in una terra sventurata ambita da russi e occidentali, oggi contrapposto al crudele invasore russo, è da guardare con sospetto e attenzione, separato dall’idea di convivenza con l’ideale Democratico.
Ma troppo occupati nella crociata contro il pericolo russo, ne sottovalutiamo uno altrettanto grave al servizio della causa americana di cui stiamo interiorizzando le idee.
Al netto delle brutalità dell’invasione la solidarietà commista all’accettazione passiva del nazismo è un’ aberrazione assurda.
Sottilmente si insinua nelle istituzioni l’idea che l’illecito storico è concesso da fondamentalismo ideologico teso non più a ricercare la pace ma piuttosto orientato verso l’odiosa condanna di tutta la Russia. La punizione per l’aggressione in Ucraina sarà la cancellazione di ogni ruolo nella cultura occidentale, inclusa l’opposizione all’ aggressione nazista durante la seconda guerra mondiale.
Tocca al senato della Repubblica, tristemente ammiccante alla new age dello strisciante nazismo moderato, affermare l’idea sbocciata e propagandata immediatamente dopo l’Invasione russa in Ucraina. E’ stata infatti approvata in via definitiva, col voto di TUTTI i gruppi, la legge che istituisce il 26 gennaio di ogni anno “La giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini”.
Malauguratamente per celebrare gli alpini è stata scelta la data che nel 1943 ci vide schierati contro i russi nella battaglia di Nikolaevka al fianco dei nazisti che provocarono devastazione e morte in Europa.
Abbiamo scelto la data culminante di una campagna criminale di aggressione nazista all’allora Unione Sovietica.
Non è affatto un caso: mentre macellai neonazisti ucraini dei battaglioni Azov, Pravyi Sektor e C14, combattono altrettanti macellai della brigata russa Wagner, noi ci schieriamo storicamente coi nazisti contro Mosca. Se oggi schierarsi è comprensibile vista l’invasione perpetrata dai Russi, storicamente è preoccupante festeggiare la nostra partecipazione alla follia nazista, dimentichi di 23 milioni di morti sovietici, caduti per combattere l’avanzata nazista di cui eravamo complici spietati. Davvero dovremmo essere orgogliosi di questo?
Davanti a questa riprovevole iniziativa parlamentare la mia posizione è netta: non mi sento rappresentato da uno Stato che festeggia gli alpini a fianco di carnefici nazisti responsabili di persecuzioni razziali e aggressioni indiscriminate ai popoli europei.
Precisamente come rigetto l’invasione russa non mi assimilo a chi, pur di combattere Vladimir Putin, ammicca alle svastiche, siano esse tedesche o ucraine o russe o italiane.
Sfortunatamente per i rappresentati della cancel culture Russa come tristissimo obiettivo di pace, le mie idee sono costruite sulla fratellanza dei popoli, non mi lascio invischiare nei fondamentalismi che spingono contro Russi, Palestinesi, Yemeniti, Curdi, Uiguri, Ucraini, uomini di colore o altri popoli perseguitati.
VIVO REFRATTARIO alla cattiveria di potenti sanguinari, o le storture ideologiche di coloro che eleggono il governo Ucraino a rappresentare la fondatezza del neonazismo istituzionalizzato.
L’Italia di Draghi, che come il duce ha sempre ragione, prende una piega incomprensibile, ingiusta, antidemocratica e sconfinante in forme culturali di fascismo subdolo da combattere convintamente. E stando così le cose, nessuna forza politica avrà la mia simpatia, sono nauseato.