DI GIOACCHINO MUSUMECI
L’abbiamo ripetuto mille volte ma dato che in base a l’assioma aggredito/aggressore si legittima ogni efferatezza possibile, bisogna chiarire qualcosa.
Non considero il presidente Ucraino vessillo di Democrazia europea, né penso che il governo ucraino sia realmente Democratico.
Me ne convincerò quando saranno scomparse le fanterie di neonazisti accomodate nell’esercito regolare dello stato ucraino. Non esiste che pur di combattere l’Invasore russo si ritenga il neonazismo acclarato accettabile in uno stato democratico.
Perciò la Von Der Leyen smetta di delirare: l’Ucraina apparterrà alla famiglia Europea quando Kiev, oltre liberarsi dalle svastiche, smantellerà monumenti e strade dedicati a macellai che accompagnarono gli ebrei nei campi di sterminio.
Ciò non è precisamente come chiedere interventi armati, no fly zone, e arsenali militari. Benpensanti permettendo Zelensky avrebbe dovuto liberarsi dei neonazi dal primo giorno di insediamento, invece ha finito per premiarli in parlamento.
Quando il governo ucraino sui sarà centrifugato da ideologie estremamente controverse, cambierò idea, non prima.
Al netto di Putin macellaio invasore e propaganda mendace russa, Zelensky deve ammettere che l’Ucraina non è famosissima per la divulgazione trasparente. Convinto che l’esercizio delle menzogne vantaggiose sia usuale appannaggio politico, non faccio eccezioni e penso che Zelensky, come Putin, dica tante bugie ben confezionate per il pubblico.
Concentriamoci ora sui crimini di guerra: se un premier europeo chiede prove sostanziali sulla strage di Bucha, Zelensky non deve offendersi o frignare via web come un bambino deluso. Il suo dovere è fornire prove: non si mette in dubbio che i suoi connazionali siano morti, ma si vuole sapere precisamente come sono stati trucidati gli ucraini. Partiamo tutti dal presupposto che i colpevoli siano Russi ma non vedo perché scandalizzarsi qualora ci sia chi ne chiede la conferma. Non è un reato dimostrare la colpevolezza dei russi, è invece un reato non accertarla.
Americani e Russi, lo sappiamo, sono refrattari alla verità, al momento non saprei dove collocare Zelensky.
Abbiamo constatato due cose: la prima è che i soldati ucraini trucidano barbaramente quelli russi, proprio come quelli russi trucidano gli ucraini. Eppure girava voce che gli ucraini non commettessero crimini di guerra, si era fermi ai ragazzini legati ai pali e seviziati, la qual cosa, secondo le autorità ucraine, non sarebbe una barbarie. Poi dopo Bucha abbiamo letto di missili russi che piovevano su Kharkiv, salvo poi scoprire che quei missili erano in dotazione nell’esercito Ucraino.
In questo rimpallo continuo di strane verità è naturale condurre indagini.
Il presidenti Zelensky e Putin capiranno che la guerra mediatica porta necessariamente a formulare domande. Non si possono eludere con la pretesa di verità al di sopra di ogni sospetto.
La Russia non sarà mai UE, il problema non si pone, ma in Europa razzismo, omofobia, xenofobia e femminicidi sono molto diffusi, ci manca proprio il neonazismo galoppante.
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