DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI
Mariupol – 9 Maggio, la città torna a festeggiare il Giorno della Vittoria.
Nel centro città periodicamente continuano a sentirsi le esplosioni, ma si tratta di boati che ormai non fanno più paura: gli scontri proseguono solo nell’area dell’acciaieria dove i miliziani, senza fretta, continuano a soffocare la disperata resistenza dell’Azov.
Le strade sono state ripulite dalle macerie, non bisogna più zigzagare tra barricate costruite con carcasse di camion, autobus e blocchi di cemento, rischiando di forare a causa delle migliaia di schegge delle bombe.
Le bandiere ucraine appese ai lampioni e ridotte a brandelli sono state sostituite da quelle russe. La maggior parte delle persone rimaste, dopo molti anni, torna ad indossare il nastro di San Giorgio.
Questa data è una delle più sentite ed importanti.
Per ricostruire la città serviranno parecchie risorse ed energia, ma negli occhi di molti si vede ottimismo e sui volti, nonostante tutto, riappaiono i “sorrisi.”