DI MARISA CLARA CELESTE CORAZZOL
Apprendo, con grande sgomento, oltre che con profondo disgusto, che ieri sera, al talk “Controcorrente” su Rete4, la conduttrice Veronica Gentili offriva un’intervista in diretta a Noam Chomsky.
Lo presentava come linguista, politologo, filosofo, accademico, uno dei più grandi intellettuali viventi.
Noam Chomsky, tra le altre cose, ha ieri sera affermato che “gli Stati Uniti hanno deciso di portare avanti l’esperimento NATO in Ucraina. Una specie di stress test, una forzatura nei confronti della Russia”. Praticamente, come porre la parola fine agli sforzi diplomatici per cercare un qualche possibile negoziato di pace.
Interveniva, quindi, “il bretellato” Rampini, arrivato poco dopo, che invece di argomentare su quanto detto da Noam Chomsky, cominciava a classificarlo: “Un estremista di sinistra, appartenente alla sinistra estrema, un radicale, uno che, per fare un parallelo con l’Italia, qui sarebbe un Toni Negri”.
Ed ecco che uno dei più grandi intellettuali viventi – le cui analisi politiche e geopolitiche non sono mai state smentite (fino a prova contraria), per il “parruccone” Rampini, ancora un po’,e Noam Chomsky si trasformerebbe in un pericolosissimo “fiancheggiatore delle Brigate Rosse”.
Per sua fortuna, le bretelle che tengono sù i pantaloni del “rampante” Rampini sono i soli in grado di sostenere anche il suo sesquipedale egocentrismo.
E se perdesse anche quelle?…
Rampini, se ne sa qualcosa, si ricordi ed ammetta che Avram Noam Chomsky è un filosofo, linguista, accademico, scienziato cognitivista, teorico della comunicazione, attivista politico e saggista statunitense.
Lui, invece, Rampini, chi è?…
Ai posteri!
______________________________________________